Non c’è pace per la terrazza Umberto I del Bastione di Saint Remy a Cagliari. Sedute divelte e spaccate, rifiuti e adesso anche gli spray sulle protezioni trasparenti anti caduta. In poco più di un anno, dopo anni di attesa per il restauro, uno dei monumenti simbolo della città è ridiventato un luogo di degrado. Se chiuderlo in determinate ore (come si fa per i parchi) è così difficile, che cosa aspetta il Comune ha dotarlo di un servizio di telecamere o di guardiania?

“La piazza dedicata alle vittime della Moby Prince rappresenta la volontà della città di Cagliari di ricordare le 140 vittime (delle quali 26 sarde) della tragedia – la più grande della marineria italiana – avvenuta al largo del porto di Livorno, oltre a una richiesta della nostra comunità e della politica tutta di ricostruire la verità sul disastro avvenuto la sera del 10 aprile 1991 dopo l’impatto con la petroliera Agip Abruzzo. Una verità sulla quale molto si è battuta la commissione di inchiesta del Senato presieduta da Silvio Lai e composta tra gli altri da Luciano Uras e Emilio Floris, fortemente voluta dall’associazione dei familiari delle vittime e istituita nella scorsa legislatura.

Condanniamo l’atto vandalico che ha sfregiato la targa, nella piazza che si affaccia sul mare di fronte alla Capitaneria di Porto, dedicata alle vittime della Moby Prince. Sosteniamo con convinzione la battaglia della Associazione IoSono141 per ottenere verità e giustizia sulla vicenda e vigileremo affinché le vittime non siano dimenticate e la targa venga presto ripristinata”.