“Benessere dentro e fuori”. Riapre la parruccheria del carcere di Uta

Riapre la parruccheria inaugurata poco più di un anno fa dalle volontarie di Socialismo Diritti Riforme nella sezione femminile del carcere di Uta.
A Uta, nella sezione femminile del carcere, riapre la parruccheria inaugurata poco più di un anno fa dalle volontarie di Socialismo Diritti Riforme. Da lunedì 24 settembre, infatti, la sezione femminile si anima di nuovo con le parrucchiere che gratuitamente offriranno un po’ del proprio tempo alle detenute.
La parruccheria si avvale della collaborazione gratuita di quattro parrucchiere, oltre che delle volontarie di SDR. Taglio e piega gratuiti serviti da Francesca Piccioni, Claudia Saba, Alessia Nicole Logiudice e Michela Pretta. Con la Vice Presidente Elisa Montanari incontreranno le donne private della libertà le socie, Katia Rivano, Rina Salis Toxiri, Lisa Sole che si intratterranno con loro durante la mattinata. Lavatesta, specchi, pettini, spazzole, forbici professionali, piastre e phon nonché shampoo, balsamo, lacca e gli smalti per le unghie saranno impiegati per offrire una parentesi di femminilità a chi talvolta dietro le sbarre dimentica la propria identità.
«È sempre un’esperienza nuova e ricca di spunti di riflessione – afferma Elisa Montanari, vicepresidente di Socialismo Diritti Riforme – quella che propone il progetto ‘Benessere dentro e fuori’, promosso con la collaborazione del Centro Estetico “Dalle Ceneri della Fenice” e il supporto dell’Area Educativa dell’Istituto e del PRAP. Un’iniziativa che valorizza l’immagine femminile e promuove strategie per favorire la serena convivenza delle donne detenute. Attivare un percorso di più attenta e profonda conoscenza di sé e di scambio di esperienze in un momento in cui si allentano le tensioni e si ritorna alla normalità. Fondamentale la collaborazione con le Agenti Penitenziarie oltre che le Educatrici».
Sempre fra le mura del carcere, sono ripresi anche i colloqui settimanali che le socie SDR tengono con i detenuti che ne fanno richiesta. Occasioni di scambio culturale e di più approfondita conoscenza delle problematiche che donne e uomini vivono durante il periodo della detenzione.

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