Sembra una storia al limite del paradossale, quella di Penka la mucca bulgara che nei giorni scorsi ha sconfinato in Serbia e ora rischia la macellazione.

Penka ha lasciato il gruppo il 12 maggio scorso, nel villaggio di Kopilovtsi, vicino al confine tra Bulgaria e Serbia. Qualche giorno dopo aver attraversato indisturbata la frontiera è stata identificata e il proprietario, Ivan Haralampiev, avvisato immediatamente, ha provato a riportare a casa l’animale. E qui sono iniziate le difficoltà.

Non sono però delle rigide regole serbe a mettere a rischio la vita di Penka e del suo vitellino – perché l’animale è pure incinta- ma degli assurdi cavilli burocratici dell’Ue in base ai quali la mucca se proviene da un paese fuori dall’Ue, come appunto la Serbia, deve avere i documenti necessari per essere autorizzata all’ingresso in Europa. Insomma, pur essendo cittadina europea, Penka è una clandestina perché ha oltrepassato il confine senza documenti: qualcuno avrebbe dovuto avvertirla.

Si ride, ma la cosa è seria. Penka infatti rischia ora la macellazione e per scongiurarla e trovare il modo di riportarla al suo proprietario è partita una petizione con l’hashtag #savePenka che ha raggiunto anche le alte sfere europee, Parlamento compreso dove si discute in queste ore il suo dossier.

Tutta la faccenda è stata rimandata alle autorità europee perché quelle sanitarie bulgare non possono fare granché- hanno detto – visto che loro applicano i regolamenti europei e non hanno alcun margine di discrezionalità. Ma in queste ore qualcosa si è muove perché è arrivata la notizia dalla portavoce della Commissione europea, Anna Kaisa Itkonen, che Penka è stata messa in quarantena in Bulgaria, in attesa che le autorità certifichino il suo stato di salute.

Dopo due anni in famiglia, le sorelline Virginia e Charlotte sono rientrate al rifugio da cui erano partite. La loro storia è segnata da difficoltà e imprevisti che hanno costretto la famiglia adottiva a rinunciare a loro. Adottate a Cagliari due anni fa, le due cagnoline erano state accolte con entusiasmo e amore. Quando la famiglia si è trasferita in Spagna, Virginia e Charlotte hanno seguito i loro proprietari, ma la vita ha presto riservato ostacoli inaspettati: prima la perdita della casa, poi un trasferimento in una nuova abitazione con terreno, devastata da un incendio. Infine un ulteriore spostamento vicino a Malaga, senza certezze né stabilità.

“È stata una sconfitta per noi e una grande sofferenza per loro – raccontano le volontarie del rifugio – non potevamo pensare che rimanessero in pericolo, in un posto che non conoscevano, senza più punti di riferimento. Abbiamo subito offerto alla famiglia di pagare il biglietto della nave per riportarle indietro”.

Così, dopo un lungo viaggio in auto e nave, Virginia e Charlotte sono finalmente tornate in Sardegna, accolte tra le braccia delle volontarie. “Ora possiamo dormire sonni tranquilli – aggiungono – perché sappiamo che sono al sicuro. Sono due amori: buone, educate in casa, socievoli e affettuose. Siamo certi che troveranno delle famiglie speciali, come meritano davvero”.

Le due sorelle sono nuovamente in cerca di adozione: “Nonostante l’amarezza, siamo fiduciose – concludono le volontarie – ogni cane ha la sua occasione e noi faremo di tutto perché la loro arrivi presto”. Per informazioni e adozioni: sms al 338 5487889 o sul sito www.associazioneamicomio.it.