Ieri sera alle ore 22, a Sardara sulla SS 131 uscita per Villanovaforru, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Villacidro unitamente a quelli delle Stazioni di Gonnosfanadiga e Sardara, durante un servizio coordinato per il controllo del territorio, procedevano all’arresto in flagranza di Marras Massimo, disoccupato 35enne di Sardara.

L’uomo, controllato mentre era alla guida della sua autovettura manifestava segni di apprensione e nervosismo che inducevano i militari a sottoporlo a perquisizione personale e veicolare, poi estese anche al domicilio, che consentivano di sequestrare 260 gr. di cocaina (possibile valore sul mercato prossimo ai 20mila euro). L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Uta a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Arrivata al rifugio “I Fratelli Minori” di Olbia, Saralina è uno scheletro con il cuore ancora pieno di voglia di vivere. I suoi occhi raccontano una storia fatta di abbandono, fame e silenzio, il silenzio di chi l’ha vista passare per strada e ha scelto di voltarsi dall’altra parte.

«È magra da far paura, sembra disegnata a matita – raccontano le volontarie – chissà da quanto tempo non mangiava. Quando l’abbiamo accolta, ci ha guardate come se non ci credesse. Come se non capisse cosa volesse dire essere finalmente al sicuro».

Le analisi hanno confermato la leishmaniosi e una grave anemia, ma per ora non è necessaria una trasfusione. I volontari si dicono sollevati, ma anche consapevoli che la strada per la ripresa sarà lunga.
«Ha già sofferto troppo. Non dovrebbe pagare lei il prezzo dell’indifferenza umana. Ma è viva, e questo per noi è già una battaglia vinta. Ora tocca a noi fare il resto».

Saralina è l’ennesimo simbolo di una società che anestetizza le emozioni e normalizza la crudeltà dell’abbandono. «L’indifferenza è la malattia peggiore. Nasconde la sofferenza sotto una coperta di silenzio. Ma noi quella coperta l’abbiamo tolta, e sotto c’era lei, una creatura stremata ma non piegata».

Da oggi Saralina ha un cuscino, una ciotola piena, cure veterinarie e braccia che la stringono. Ha una possibilità. «E se anche questa storia è un pugno nello stomaco, allora è il momento di svegliarsi. Perché Saralina merita più di uno sguardo pietoso: merita una nuova vita». Chiunque voglia aiutare Saralina può contattare la LIDA Sezione Olbia: 3334312878 – [email protected]

www.lidasezolbia.it/donazioni
Spedizioni: LIDA Sez. Olbia – Rifugio I Fratelli Minori, via Dei Cestai – 07026 Olbia (SS)
Codice Fiscale 5×1000: 01976050904