Dura poco la rinascita di Fabio Aru al Giro d’Italia: i giudici vedono una scia prolungata, è il primo ciclista squalificato dal Var

Non è un Giro felice per l'atleta di Villacidro: dopo l'ottimo sesto posto di oggi nella crono da Trento a Rovereto, Aru è stato penalizzato dopo la riesamina dei video. Il leader della Uae si è avvicinato troppo alla macchina che lo precedeva (che gli apriva l'aria), avvantaggiandosi a livello aerodinamico.
Dura poco la rinascita di Fabio Aru al Giro d’Italia: i giudici vedono una scia prolungata, è il primo ciclista squalificato dal Var.
Non è un Giro felice per l’atleta di Villacidro: dopo l’ottimo sesto posto di oggi nella crono da Trento a Rovereto, Aru è stato penalizzato dopo la riesamina dei video. Il leader della Uae si è avvicinato troppo alla macchina che lo precedeva (che gli apriva l’aria), avvantaggiandosi a livello aerodinamico.
La decisione è giunta dopo circa 45′ dalla fine della prova ed ha visto una penalizzazione per sei corridori. Fabio Aru è stato penalizzato di 20″, per cui è sceso al nono posto della graduatoria generale. La formazione diretta da Beppe Saronni ha visto altri due elementi venire sanzionati, ciascuno per 2′: si tratta di Valerio Conti e Diego Ulissi, protagonisti, come visto dalle immagini in tv, di una scia alquanto prolungata. Per Ulissi un pesante colpo, dato che il toscano aveva chiuso ottavo.
Ha beneficiato dell’aiuto aerodinamico del furgoncino che seguiva un compagno di squadra Mads Pedersen: al danese della Trek-Segafredo sono stati aggiunti 30″ alla prova. Medesima penalità che è stata data al francese Rémi Cavagna (Quick Step Floors) e al belga Ben Hermans (Israel Cycling Academy).
Questa la nuova top 10 di tappa: Rohan Dennis (Aus) 34,2 km in 40’00’’; 2. Martin (Ger) a 14’’; 3. Dumoulin (Ola) a 22’’; 4. Van Emden (Ola) a 27’’; 5. Froome (Gb) a 35’’; 6. Dowsett (Gb) a 40’’; 7. Haga (Usa) a 47’’; 8. Aru (Ita) a 57″; 9. De La Cruz (Spa) a 1’01’’; 10. Kiryienka (Blr) a 1’04”.

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Un pazzesco Fabio Aru risorge a cronometro e si rilancia. Yates difende la maglia rosa da Domoulin

Pazzesca prestazione di Fabio Aru che risorge nella seconda cronometro del Giro 2018 e dà un bel segnale sia alla sua squadra che ai suoi tifosi. Alla fine conclude sesto col tempo di 40:37 e rilancia la fiducia verso una terza settimana di possibili sorprese.
Rohan Dennis vince sedicesima tappa del Giro d’Italia 2018, una cronometro individuale di 34,2 km da Trento a Rovereto. Ma la notizia del giorno è la prestazione pazzesca offerta da Fabio Aru, che ha fatto benissimo a rimanere in sella perché si è presentato con il vigore mentale adatto per riscattarsi in una occasione poco adatta alle sue caratteristiche.
Ha corso con nerbo e fiducia, rilanciando in maniera corposa le sue quotazioni per una terza settimana di corsa rosa in cui potrebbero sorgere diverse sorprese. Sesto posto di giornata per lui, mentre Simon Yates conserva la maglia rosa dall’attacco dello specialista Tom Domoulin.
La Corsa Rosa ha iniziato la terza ed ultima settimana con una frazione che poteva essere subito decisiva per la classifica generale: la seconda cronometro di questa edizione presentava infatti un percorso adatto agli specialisti. A piazzare il primo sensibile acuto è il tedesco Tony Martin, uno dei più attesi, che piazza un notevole 40:14 capace di renderlo il leader della tappa davanti all’olandese Jon Van Emden e al britannico Alex Dowsett. Aru parte alle 15.39 quando inizia a scendere un po’ di pioggia, saluta il pubblico che lo acclama all’avvio e parte col sorriso. E quel sorriso lo scarica in strada con una prova iniziale davvero notevole, al primo intermedio ha il terzo tempo e al secondo è quarto. Al traguardo ci arriva sfoderando il massimo dell’orgoglio, le smorfie sono di rabbia e può esser solo felice del suo risultato: 40:37, terzo tempo a 23″ dal leader, in attesa che arrivino i primi dieci della classifica.
L’australiano Rohann Dennis si prende la prima posizione raggiungendo l’arrivo in quaranta minuti netti, Chris Froome si presenta con appena due secondi di vantaggio rispetto ad Aru, gli altri big della classifica arrivano a poco a poco e perdono davvero tantissimo dal villacidrese, segno che questa tappa è stata dura per tutti ma ha dato nuove sensazioni al capitano della UAE Emirates. Terzo tempo finale per Tom Domoulin che sentenzia la vittoria di tappa per Dennis e il sesto posto per il Cavaliere dei Quattro Mori, Simon Yates invece arriva in ventiduesima posizione e riesce a conservare la maglia rosa. « Non sono state giornate facili » ha dichiarato lo scalatore sardo ai microfoni della Rai, « sono sei mesi che preparo il Giro e vedrò giorno per giorno cosa potrà accadere. Voglio arrivare a Roma ».
Domani la carovana rosa correrà la Riva del Garda-Iseo, diciassettesima tappa di 155 chilometri che si snoda tra Trentino e Lombardia. Occasione buona per i velocisti, l’ultima prima dei due tapponi di montagna di venerdì e sabato, e della passerella finale di Roma. Tra i favoriti ovviamente Elia Viviani, molto legato a questi luoghi: per lui e i colleghi sprinter c’è solo una difficoltà altimetrica nel GPM di giornata a Lodrino, dopo di che 38 km di circuito cittadino che agevolerà gli esperti di categoria.

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