Chiamano la figlia Blu e vengono convocati dalla Procura
Dopo un anno e mezzo dalla nascita della loro figlia dei genitori di Milano sono stati convocati dalla Procura della Repubblica per rettificare l'atto di nascita. Secondo la legge, «il nome imposto al bambino deve corrispondere al sesso»
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«Se giovedì non ci presenteremo con un’alternativa sarà il giudice a decidere per noi il nome di nostra figlia», spiega il papà, Luca. «Quando ci siamo presentati all’anagrafe per la registrazione ci avevano avvisato che poteva esserci il rischio di venir richiamati, ma ogni anno, secondo i dati Istat, ci sono circa sette Blu, in prevalenza bimbe. Non ci aspettavamo di dover cambiare nome un anno e mezzo dopo, quando ormai anche nostra figlia sa di chiamarsi Blu ed è scritto ovunque». La coppia cercherà di convincere i giudici, statistiche alla mano, che il nome all’estero è già stato sdoganato.
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Scomparsa di Martina Lattuca: la famiglia teme un incontro pericoloso. L’appello arriva a “Chi l’ha visto?”

I familiari, dopo settimane di ricerche disperate e senza risposte, hanno deciso di affidare la loro voce a “Chi l’ha visto?”, che ieri sera ha lanciato un nuovo appello nazionale.
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È un mistero che si infittisce ogni giorno di più quello della scomparsa di Martina Lattuca, 49 anni, di Selargius, sparita nel nulla il 18 novembre. La sua auto, una Lancia Musa beige, è stata trovata parcheggiata lungo il viale di Calamosca, ma da allora nessun segnale, nessun avvistamento, nessuna certezza. Solo frammenti: alcuni suoi oggetti recuperati tra le rocce e in mare, come lo zaino contenente cellulare, portafoglio, occhiali da riposo e un ombrello nero. Indizi che non hanno però portato a una verità.
I familiari, dopo settimane di ricerche disperate e senza risposte, hanno deciso di affidare la loro voce a “Chi l’ha visto?”, che ieri sera ha lanciato un nuovo appello nazionale. La trasmissione ha pubblicato la scheda dedicata alla donna, accendendo nuovamente i riflettori su una vicenda che presenta ancora troppi punti oscuri.
Martina vive a Selargius con il figlio e il compagno, e lavora come commessa in una libreria. La famiglia è convinta che Martina potrebbe aver fatto un brutto incontro. E sottolinea come le ricerche nella zona di Calamosca, nonostante gli indizi ritrovati, non abbiano portato a nulla: la donna potrebbe essersi allontanata, volontariamente o meno, dalla zona in cui è stata lasciata la sua auto.
Resta una speranza che, nonostante il tempo trascorso, non si vuole lasciare morire: quella di ritrovarla viva. E ogni appello, ogni segnalazione, ogni testimonianza potrebbe rappresentare il tassello decisivo per riportarla a casa.
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