(VIDEO) Buffon saluta la Juventus in lacrime: domenica la sua ultima partita in bianconero
Parole emozionati ed emozionate quelle del numero 1 della Juventus e della Nazionale. Un pezzo di storia del calcio potrebbe smettere questa domenica.
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Domenica 20 maggio 2018 sarà il giorno dell’ultima partita con la Juventus di Gianluigi Buffon, portiere leggendario già entrato nella storia del calcio italiano. Oggi il numero 1 bianconero e capitano della Nazionale ha annunciato in conferenza stampa – con la voce rotta dalla commozione – l’addio alla Juventus e all’Italia.
«Sabato sarà la mia ultima partita con la Juventus – ha detto nella conferenza stampa all’Allianz Stadium- Credo sia il modo migliore per finire questa grandissima avventura, con altre due vittorie. Avevo temuto di arrivare alla fine della mia avventura da sopportato o da giocatore che aveva fuso il motore, posso dire che non è così e ne sono orgoglioso».
Non è ancora noto il futuro del portierone con 508 presenze in maglia bianconero e 176 in maglia azzurra. «Mi sono arrivate proposte stimolanti sia in campo sia fuori e la più stimolante me l’ha fatta Andrea Agnelli – ha spiegato Buffon -. Lascio passare questi tre giorni, poi prenderò la decisione definitiva, in piena serenità, che alla fine sarà di seguire quello che urla la mia indole e la mia natura. Per me l’essenza della vita è trovare una sfida e battersi per questa sfida».
?? | LIVE: La conferenza stampa di Gianluigi Buffon#FinoAllaFine #ForzaJuve
Posted by Juventus on Thursday, 17 May 2018
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Cagliari, Marco Altea lancia Whable: così vivere la città senza barriere diventa possibile

Restituire alle persone con disabilità la possibilità di vivere la propria città senza barriere. È questo l’obiettivo di Whable, piattaforma ideata da Marco Altea, 46 anni, che convive da oltre venticinque anni con la sclerosi multipla e da circa tre si muove in sedia a rotelle.
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Restituire alle persone con disabilità la possibilità di vivere la propria città senza barriere. È questo l’obiettivo di Whable, piattaforma ideata da Marco Altea, 46 anni, che convive da oltre venticinque anni con la sclerosi multipla e da circa tre si muove in sedia a rotelle.
L’idea è nata da un’esperienza personale: dopo la pandemia, Marco si è trovato davanti a marciapiedi impraticabili, gradini all’ingresso dei locali, bagni inaccessibili e parcheggi spesso occupati. È in quel momento che ha compreso come la disabilità non sia solo una condizione fisica, ma anche il risultato di un ambiente che non accoglie.
Da questa consapevolezza è nato Whable, inizialmente pensato come una lista di locali e parcheggi accessibili, poi evoluto in una piattaforma integrata che punta a creare una vera comunità. Non si tratta solo di segnalare luoghi accessibili, ma di favorire la partecipazione sociale e la condivisione di esperienze, abbattendo tre barriere principali: quella informativa, quella fisica e quella relazionale.
La piattaforma offre una mappa dei luoghi accessibili, aggiornata direttamente dalle persone con disabilità, i cosiddetti “Whablers”, garantendo informazioni affidabili e verificate sul campo. I locali vengono premiati con i bollini Whable, assegnati da chi li ha visitati e testati, certificandone la reale accessibilità. Oltre alla mappa, la piattaforma include “Angels on Demand”, un servizio per prenotare accompagnatori qualificati, e una community interattiva, dove condividere esperienze, suggerimenti e momenti di vita sociale, creando relazioni e riducendo l’isolamento.
Attualmente Whable è in fase di sviluppo e funziona come Web App, accessibile senza download per garantire facilità di utilizzo. Il lancio ufficiale della piattaforma è previsto per la Primavera 2026, quando sarà completa e ricca di contenuti pensati per un’esperienza utente completa e inclusiva.
In vista del lancio, Marco ha aperto una fase di Beta Test: «Non vogliamo costruire il servizio per le persone con disabilità, ma con loro», sottolinea. Si cercano persone con disabilità motoria e utilizzatori di sedia a rotelle interessati a testare la piattaforma in anteprima, mappare i primi luoghi e fornire feedback. L’obiettivo è creare un progetto partecipativo, dove la community contribuisce attivamente a rendere Whable più utile, inclusiva e vicina alle reali esigenze degli utenti.
Whable è quindi molto più di una piattaforma: è uno spazio condiviso, creato da persone con disabilità per persone con disabilità, dove le informazioni sono affidabili, le esperienze vengono raccontate e le relazioni costruite. Un progetto che dimostra come l’inclusione passi anche dalla collaborazione, dalla condivisione e dal coinvolgimento diretto della comunità.
Contatti
Marco Altea – Fondatore & CEO
Email: [email protected]
Sito Web: www.whable.it
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