Si è svolto ieri mattina a Cagliari presso l’I.I.S. “Michele Giua” l’incontro del PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale) dal titolo “La transizione verso l’innovazione tecnologica e metodologica”. Il progetto, di cui l’Istituto rappresenta lo snodo formativo territoriale, ha l’obiettivo di innescare e facilitare la transizione della scuola verso il mondo digitale che non è prerogativa esclusiva di docenti e alunni ma riguarda tutto il personale della scuola. Con l’incontro di oggi, si è fatto il punto della situazione sull’organizzazione del programma didattico e grazie al contributo dei relatori è stata presentata una fotografia sullo status quo della scuola isolana.
L’evento è stato aperto e condotto dal Dirigente Scolastico del Giua, Alberto Mantega, che, attraverso un eloquente video (realizzato tra l’altro con l’uso di due motori TTs, sintetizzatori vocali di testo) ha messo in luce le eccellenze e gli alti obiettivi formativi raggiunti dagli alunni del liceo in ambito tecnologico e informatico. L’istituto tecnico e liceo scientifico delle scienze applicate cagliaritano si è aggiudicato infatti il finanziamento per portare avanti la formazione tecnologica di alunni, docenti e personale della scuola all’interno del Piano Nazionale Scuola Digitale. Il successivo intervento del sindaco Massimo Zedda ha voluto mettere l’accento sul concetto di consapevolezza dell’uso delle tecnologie la cui diffusione ormai è virale, l’uso è diffuso, le potenzialità sono enormi e lo sono soprattutto dentro la scuola. «Abbiamo allievi eccellenti ma, ha sottolineato, le tecnologie non devono sostituire l’intelligenza e le competenze di base di uso e comprensione della lingua italiana. Non serve avere uno smartphone per inviare mail se non si sa tradurre il bisogno e la richiesta in italiano correttamente scritto».
I dati mostrano una Sardegna in ritardo rispetto all’Europa nelle materie di base: l’ammonizione del sindaco è stata quella di guardare alle tecnologie ma solo affiancandole alle altre tre competenze di base come lettura, comprensione, calcolo. Zedda ha messo il punto sul valore medio degli studenti che non raggiungono i livelli minimi di istruzione e di cui le istituzioni si vogliono occupare (il progetto Iscol@ linea A è nato proprio per arginare questo fenomeno). Il segretario generale del FAST (Federazione associazioni scientifiche e tecniche con sede a Milano), Alberto Pieri propone un altro punto di vista ugualmente interessante e degno di nota ma decisamente più positivo e propositivo che è quello delle eccellenze e dello sviluppo delle stesse.
«Se in tanti, tantissimi, non comprendono l’articolo di giornale che hanno appena letto – spiega il segretario – e non sarebbero capaci di parlarne, sono pochi (ma eccome se ci sono) che raggiungono livelli di eccellenza, anche a livello internazionale. Bisogna assolutamente incentivare questi allievi con riconoscimenti adeguati» e conclude proponendo al sindaco di istituire un premio della città al migliore studente, con “premio” inteso come possibilità di vivere esperienze di confronto con altri studenti in contesti internazionali dedicate alla tecnologia, all’informatica, all’Internet delle cose.
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