Assemini: autovelox nelle vie del centro abitato. Ecco dove saranno posizionati

Strade più sicure ad Assemini. Nei prossimi giorni verranno messi in funzione gli autovelox nel centro abitato. Il sindaco Mario Puddu rende note le prime vie interessate
Il sindaco Mario Puddu rende noto che nei prossimi giorni in paese verranno installati gli autovelox. Ecco il post del primo cittadino di Assemini sul suo profilo Facebook.
“Strade più sicure ad Assemini. Nei prossimi giorni verranno messi in funzione gli autovelox nel centro abitato. Oltre a questo box in corso Asia, ne verrà installato uno via Coghe e un altro in corso Africa. E stiamo procedendo all’acquisto di altri.
Come norma richiede pubblicheremo (nei quotidiani principali e nel sito internet del Comune) le vie presso cui verrà installato l’autovelox. Ribadisco che il nostro obiettivo è rendere le nostre strade più sicure e sensibilizzare gli utenti ad un guida più prudente.
Coloro che ritengono che si voglia far cassa, mi dicano come si comporterebbero con l’autista della macchina che poco fa ha sfrecciato ad oltre 120 km/h davanti ai nostri occhi e alla macchina dell’autovelox. Ma siamo certi che la maggior parte della popolazione comprende e accetta di buon grado questo nostro intervento”.

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Un anno senza Francesca Deidda: dei fiori sotto al suo albero, «non dobbiamo dimenticarla»

San Sperate e la Sardegna continuano a ricordare Francesca Deidda.
A dodici mesi da un femminicidio che ha scosso l’intera comunità, San Sperate e la Sardegna si sono fermate per ricordare Francesca Deidda. Nel suo paese, un mazzo di fiori è stato deposto sotto l’albero che porta il suo nome, segno silenzioso ma potente di un dolore che ancora brucia. A compiere il gesto è stato il sindaco Fabrizio Madeddu, in rappresentanza di un paese che non dimentica. «Un gesto semplice, ma colmo di affetto e di profondo rammarico per non aver saputo proteggerla da chi avrebbe dovuto amarla», ha dichiarato il primo cittadino, davanti a quel luogo ormai simbolico.
Francesca, 42 anni, è stata uccisa nel maggio dello scorso anno nella sua casa, vittima della violenza cieca del marito Igor Sollai. Un crimine che, fin dal primo momento, ha lasciato sgomenta l’opinione pubblica e ha dato inizio a un percorso giudiziario complesso e doloroso.
Nelle ultime ore, si è aperta davanti alla Corte d’Assise di Cagliari la fase conclusiva del processo a carico di Sollai, accusato di omicidio aggravato. Il pubblico ministero Marco Cocco ha chiesto la pena dell’ergastolo con un anno di isolamento diurno, definendo l’imputato «privo di ogni senso di colpa» e accusandolo di aver orchestrato un piano lucido e premeditato per togliere la vita alla moglie. «Ha mentito in ogni fase, persino nella confessione», ha sottolineato il magistrato.
La requisitoria, durata diverse ore, ha ripercorso nei dettagli la vicenda umana di Francesca e l’indagine che ha condotto all’arresto del marito. Secondo l’accusa, i depistaggi messi in atto da Sollai sono stati numerosi e intenzionali, volti a ostacolare la verità fin dal primo momento. Il prossimo 28 maggio toccherà alle parti civili e alla difesa esporre le proprie argomentazioni. In quella data è attesa anche la sentenza, che porrà un primo punto fermo in una vicenda che ha segnato indelebilmente non solo una famiglia, ma un’intera comunità.
Nel mentre San Sperate continua a ricordare Francesca. E nell’albero che porta il suo nome, nel gesto del sindaco, nei fiori deposti con rispetto e dolore, vive la speranza che la sua storia non venga dimenticata, affinché tragedie simili non debbano più ripetersi.

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