Quella di Teresa Aru e Roberto Peddio raccontata dal blog Vitae, curato da Federica Vacca, è la storia di una famiglia come tante. Una casa, un padre che lavora e una madre che bada alla prole, sei figli in tutto. Il destino però ha tracciato per loro una strada più in salita del normale con la nascita dell’ultimo figlio. Il piccolo di casa infatti è nato lo scorso dicembre con una malformazione al cuoricino e con una atresia esofagea, malattia che gli impediva di mangiare regolarmente.

Pochi giorni dopo la sua nascita, il bimbo è stato trasferito al’ospedale Gaslini di Genova, centro pediatrico di eccellenza in Italia dove è seguito da un team di medici specialisti. I medici hanno scoperto in seguito anche altri problemi. Una situazione difficile che ha costretto la mamma ad affittare una casa nel capoluogo ligure per stare vicina al figlio. Purtroppo due affitti con sei figli a carico e un solo stipendio in casa è una montagna difficile da scalare in solitario.

Per questo l’imprenditore di Villacidro Stefano Vacca, ha fatto partire su Facebook la raccolta fondi per sostenere economicamente Teresa e Roberto così da non lasciarli soli in questa difficile sfida che gli ha messo davanti la vita, una sfida d’amore che vinceranno sicuramente, ma che se non saranno da soli sarà meno dura da affrontare.

Per donare un aiuto a Teresa e Roberto basta accedere alla pagina “Un aiuto per Roberto”.

Chi non potesse donare un aiuto può condividere su Facebook questo articolo o quello originale pubblicato su Vitae da Federica Vacca.

Quando a Cagliari c’era il mercatino domenicale del Bastione.

Il mercatino domenicale del Bastione rappresenta un’epoca iconica per molti cagliaritani, una tradizione che ha caratterizzato la vita della città tra gli anni ’80 e ’90.

In quel periodo, il Bastione era molto più di un semplice luogo dove acquistare oggetti usati; era un crocevia di storie e scoperta, un luogo dove si andava in cerca di occasioni e curiosità. Per chi aveva subito il furto dell’autoradio, la ricerca di ciò che era stato sottratto iniziava proprio lì, tra le decine di bancarelle allestite in quello che era noto come il “Salotto buono” di Cagliari.

Ogni domenica, che fosse una giornata di sole o di pioggia, il mercatino si animava con venditori abituali e improvvisati, pronti a mettere in mostra una miriade di oggetti rari e inaspettati. I vigili controllavano l’attività, ma era consueto imbattersi in qualche affare discutibile. Non era strano, ad esempio, trovarsi di fronte a pezzi di antiquariato o articoli di elettronica di dubbia provenienza, frutto di furtive operazioni di mercato. Per chi aveva bisogno di un interruttore per riparare l’impianto elettrico o di raccogliere diecimila lire per fare benzina, bastava frugare nel baule della nonna, scovando cianfrusaglie da rivendere.

Con l’avvento del nuovo millennio, il mercatino è stato spostato in via Trento, segnando la fine di un’era. Oggi, il panorama delle bancarelle è mutato radicalmente, passando dalle merce usata e dall’usato certo a nuove offerte, spesso legate alla contraffazione e alla moda. Tuttavia, nei cuori dei cagliaritani di oltre 30 anni, il ricordo del mercatino del Bastione continua a brillare come un simbolo di un tempo in cui ogni oggetto raccontava una storia e ogni domenica era un’avventura.