Roma, archiviato caso nomina Romeo. Scagionata la Raggi (M5S): “Su di me solo fango”

«Infondatezza della notizia di reato. Con queste parole il Tribunale di Roma ha cancellato più di un anno di schizzi di fango, ricostruzioni fantasiose e insulti perché avevo nominato Salvatore Romeo a capo della mia segreteria politica». Così la sindaca
canale WhatsApp
«Infondatezza della notizia di reato. Con queste parole il Tribunale di Roma ha cancellato più di un anno di schizzi di fango, ricostruzioni fantasiose e insulti perché avevo nominato Salvatore Romeo a capo della mia segreteria politica». Così la sindaca di Roma Virginia Raggi ha reso pubblica l’archiviazione del procedimento a suo carico da parte dei giudici romani.
La sindaca grillina resta imputata di falso per il caso della nomina di Renato Marra, fratello del suo assistente di allora Raffaele. Il processo con giudizio immediato inizierà il 21 giugno.
«Oltre un anno di accuse da parte di politici e dei tanti “soloni” che, dalle loro comode poltrone negli studi e salotti tv, pontificavano su materie che evidentemente non conoscono – aggiunge raggi -. Il giudice sottolinea la trasparenza e la bontà del mio operato grazie alle richieste di pareri legali che, prima della nomina, ho fatto all’avvocatura del Campidoglio e all’Autorità Nazionale Anti Corruzione di Raffaele Cantone. E, soprattutto, definisce falso che io possa aver nominato Salvatore Romeo per beneficiare di tre polizze assicurative di cui io non sapevo assolutamente nulla. Ancora fango e facile ironia sulle “polizze a mia insaputa”».
«Eppure – conclude la sindaca pentastellata – avevo ragione: sono stata accusata ingiustamente da tanti che ora taceranno o faranno finta di nulla. Invece, voglio ringraziare i miei avvocati, la magistratura che ha fatto chiarezza e tutti voi che avete creduto in me, certi che mi sia sempre comportata correttamente. Andiamo avanti a testa alta».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Sardegna, è allarme vespe giganti: invasione di velutine minaccia api e sicurezza pubblica

È emergenza in Sardegna per l’invasione della vespa velutina, una specie di calabrone asiatico particolarmente aggressiva e pericolosa, sia per la sopravvivenza delle api da miele sia per la sicurezza degli esseri umani.
canale WhatsApp
Sardegna, è allarme vespe giganti: invasione di velutine minaccia api e sicurezza pubblica.
È emergenza in Sardegna per l’invasione della vespa velutina, una specie di calabrone asiatico particolarmente aggressiva e pericolosa, sia per la sopravvivenza delle api da miele sia per la sicurezza degli esseri umani.
L’allerta è scattata dopo il primo ritrovamento ufficiale nell’Isola, avvenuto a Ilbono, in Ogliastra, dove un apicoltore ha segnalato la presenza di calabroni sospetti davanti alle sue arnie. La conferma è arrivata dal Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, che ha inviato i propri ricercatori sul posto e avviato immediatamente un’attività di monitoraggio estesa ad altri apiari della zona, individuando altri due esemplari di velutina in aziende vicine. L’eliminazione del nido originario è avvenuta nelle scorse ore grazie all’utilizzo di un radiotrasmettitore, strumento che ha permesso di localizzare il punto esatto in cui si nascondevano le vespe. Il ritrovamento ha acceso un campanello d’allarme in tutto il settore apistico sardo, poiché la vespa velutina è nota per la sua predazione sistematica delle api, di cui si nutre aggredendo gli alveari, decimando le colonie e mettendo a rischio la produzione di miele. L’inquietudine cresce anche sul fronte della sicurezza pubblica, perché la puntura di questi imenotteri può provocare reazioni molto dolorose e, nei soggetti allergici, anche gravi conseguenze. Nella sola giornata di sabato, a Cagliari, i vigili del fuoco sono intervenuti per distruggere 15 nidi, un dato che sottolinea la rapidità di diffusione e la gravità della situazione. Fino a pochi anni fa la Sardegna non conosceva la presenza di calabroni: il primo arrivo documentato risale al 2010 con la Vespa crabro, seguito da una prima segnalazione di Vespa orientalis nel 2021 nel capoluogo. Ora con la comparsa della velutina si apre un nuovo fronte di emergenza. Per affrontarlo è già attiva una task force composta da entomologi dell’Università di Sassari e del National Biodiversity Future Centre, con la collaborazione degli atenei di Pisa e Firenze, del Crea di Bologna, dell’agenzia regionale Laore, dei tecnici dell’associazione Toscana Miele e degli apicoltori sardi. L’obiettivo è contenere il più rapidamente possibile la diffusione del calabrone asiatico e proteggere un ecosistema già fragile, dove le api rappresentano un pilastro insostituibile per l’impollinazione e la biodiversità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA