È arrivata “Sa Pibinca”. Con il suo sorriso contagioso, Dario Silva, sbarcato in Sardegna da qualche giorno, si è recato oggi ad Asseminello per assistere all’allenamento del Cagliari. Ad accoglierlo, il suo connazionale Diego Lopez, con il quale l’attaccante ha scambiato quattro chiacchiere.

Dario Silva oggi ad Asseminello (foto Cagliari Calcio)

Una carica in più per i giocatori del Cagliari, che stanno preparando l’impegno casaligno di domenica contro la Juventus. Nonostante i numeri di Dario Silva in rossoblù non siano mai stati da capogiro, i tifosi non lo hanno mai dimenticato. Soprannominato in Uruguay “il Poeta dell’Olivar” (dal nome del fiume che bagnava la sua città natale Treinta y trés), divenne in Sardegna “Sa Pibinca”, il nomignolo che gli diede simpaticamente il gruppo comico Lapola, conquistando i tifosi più con la sua generosità che con i suoi gol. Giocò con il Cagliari tre stagioni, fra il 1995 e il 1998, per poi andare in Spagna direzione Espanyol.

Il suo finale di carriera fu tragico. Era il 2006, e Dario Silva era in Uruguay. Mentre guidava il suo pick-up, in compagnia di due colleghi calciatori, perse il controllo del mezzo e si schiantò contro un lampione: le conseguenze furono terribili per Dario, mentre gli altri due rimasero illesi. L’impatto causò al calciatore, all’epoca trentatreenne, la frattura del cranio e una frattura scomposta della gamba destra, che gli costò l’amputazione al di sotto del ginocchio.

 La sua visita in Sardegna non può che far bene all’ambiente rossoblù, se solo i ragazzi di Lopez riusciranno a prendere anche solo un pizzico della forza d’animo che l’indimenticato Sa Pibinca ha dimostrato, combattendo con i denti contro i disegni incomprensibili del destino

Si chiama Orazio ed è un magnifico pastore tedesco di circa otto anni. Fino a poche settimane fa aveva una famiglia, una casa e una quotidianità fatta di abitudini. Poi, all’improvviso, l’abbandono. Orazio è stato lasciato indietro, come accade troppo spesso agli animali quando diventano “scomodi”, e oggi si trova rinchiuso in un box del canile di Quartu, gestito dall’associazione Tana di Bau.

Nonostante il trauma vissuto, Orazio si distingue per il suo carattere straordinario. È un cane educato, equilibrato, abituato al contatto umano e alla vita in famiglia. Proprio per questo soffre profondamente la reclusione: il box non è un luogo adatto a lui, che mostra giorno dopo giorno il bisogno di attenzioni, movimento e affetto.

Chi lo incontra resta colpito dalla sua dolcezza e dalla sua compostezza. Orazio non chiede altro che una nuova possibilità, una famiglia disposta ad accoglierlo e a restituirgli la serenità che gli è stata tolta. Il tempo, per lui, è un fattore cruciale: più passa, più il peso dell’abbandono si fa sentire.

Dal canile parte quindi un appello urgente: trovare al più presto una casa per Orazio, qualcuno che sappia guardare oltre l’età e riconoscere il valore di un cane già formato, leale e pronto a donare affetto sincero. Orazio si trova al canile di Quartu, Tana di Bau. Per informazioni e adozione: 328 3661490.