È stata sgomberata e ripulita la zona sottostante il palazzo ex-Cariplo fra via Sonnino e viale Bonaria a Cagliari. Da qualche giorno, infatti, lo spazio fra i pilotis dell’edificio, dove era stata messo su un accampamento-rifugio di fortuna da parte di alcuni senzatetto, è di nuovo libero dai cartone, polistirolo e altri materiali. Pur ripristinate le normali condizioni igienico-sanitarie, resta il degrado dell’ennesimo grande edificio abbandonato nel centro cittadino in attesa di un acquirente.

Sono state tante le segnalazioni fatte al Comune, compresa un’interrogazione del consigliere FdI Alessio Mereu, per risolvere una situazione che – come ha dichiarato ieri in consiglio comunale l’Assessore alle Politiche Sociali Ferdinando Secchi – «era ben nota agli uffici e per la quale l’intervento è stato lungo perché i vigili non riuscivano ad individuare le persone che stanziavano lì, soprattutto la notte». Fra queste, c’erano anche alcuni stranieri, cinque persone di nazionalità somala con regolare permesso di soggiorno che trovavano riparo qui la notte, mentre durante il giorno svolgevano diverse attività.

«La Polizia Municipale è intervenuta anche in tarda notte – ha spiegato l’assessore Secchi – ma i primi interventi non sono andati a buon fine. Ci è voluto un po’ ma alla fine sono stati individuate alcune persone, stranieri, e si è cercato di capire quali fossero le loro esigenze, ma poi il giorno dopo non si sono più presentati».

Nei giorni scorsi è stato quindi predisposto lo sgombero e ripristinata l’igiene di questi spazi. «Ad oggi siamo ripassati e nessuno è presente – ha concluso Secchi – è rimasta una sola postazione che controlleremo per sapere se è rimasta una persona e nel caso capire quali sono le sue esigenze». Per il consigliere Mereu, sebbene sia stato sgomberato lo spazio, il problema rimane perché «si trattava di uno spazio pericoloso dal punto di vista igienico-sanitario, due sere fa è stato pulito e le persone sono andate via. Ma dove sono andate?».

La situazione dei senzatetto a Cagliari viene monitorata dal servizio Politiche Sociali ma sono sempre tanti i punti di fortuna in città dove queste persone cercano uno spazio per dormire e ripararsi.

Che Gaudì sia stato in Sardegna prima di creare le sue bellissime architetture organiche? Dopo aver ammirato questa meravigliosa necropoli, potremmo anche sospettarlo! Oggi vi facciamo scoprire la necropoli a domus de janas di Prunittu che sorge lungo la strada comunale che collega l’abitato di Sorradile alla chiesa campestre di San Nicola, a Oristano.

Foto Valentino Selis

È composta da 2 gruppi ben distinti di tombe scavate su un costone roccioso trachitico. Il primo gruppo di ipogei sorge in località Prunittu, presso la sponda sud-orientale del lago Omodeo, e consta verosimilmente di 15 tombe, originariamente accessibili da alcune pedarole, ma i crolli e le fratture che si sono verificate nel tempo, ne rendono alcune di difficile accesso.

Tra queste spicca la tomba pluricellulare denominata “sa cresia”. Presenta una grande anticella a pianta trapezoidale irregolare e soffitto a spiovente unico. Un secondo gruppo di tombe, circa 11, si trova in un terreno di proprietà privata, situato in località Aràccono, ed è probabilmente da attribuire alla stessa necropoli.

Per raggiungerla occorre attraversare l’abitato, dirigersi verso la parte più alta e proseguire per circa 1 km fino a raggiungere il cartello che indica l’ingresso all’area archeologica (circa 50 m dopo il bivio che conduce alla chiesa campestre di Santa Maria).