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Tutti i segreti del “Panzale”, vino bianco di Dorgali unico nel suo genere che si produce solo in Sardegna

Antonio Berritta vino bianco Panzale Dorgali Isola dei Nuraghi

Ha un nome evocativo, un sapore minerale e un retrogusto di mandorla. Ma è soprattutto una perla rara nata nelle campagne che si affacciano verso Monte Tundu, nella Valle di Oddoene, a Dorgali, nella Sardegna orientale. Si tratta del Panzale, il vitigno autoctono della Cantina Berritta, l’unica in Italia a produrlo. L’azienda è pronta a conquistare il mercato con questo particolarissimo vino bianco.

Non solo cannonau, e non solo vermentino. La Sardegna, in quanto a vitigni, può vantare anche il Panzale. La Cantina Berritta è l’unica in Italia a prendersi cura di questa antichissima pianta e sta scommettendo su questo vino bianco dal gusto raffinato ed equilibrato.

L’azienda dorgalese, qualche anno fa, ha infatti trasformato quella che era anticamente un’uva da tavola in un vino dalla spiccata freschezza e dalla persistente nota minerale sapida. «Quest’uva è sempre esistita nei nostri vigneti – spiega Antonio Fronteddu, per tutti Antonio Berritta, il fondatore della Cantina Berritta – anticamente veniva usata come uva da tavola o uva passa; ricordo che qualche vecchio vignaiolo ne produceva due o tre damigiane. È stato proprio uno di loro a farmelo assaggiare e successivamente a regalarmi alcune marze, con le quali poi si innesta la pianta, trasmettendomi la passione per il Panzale».

Antonio Berritta al lavoro nella sua vigna

Da allora il lavoro per permettere a quest’uva di diventare un vino di qualità è stato tanto. «Mi resi conto immediatamente delle sue immense potenzialità – continua Antonio Berritta – è un vino fresco e in bocca lascia i profumi della mandorla. Per produrlo non utilizziamo lieviti selezionati, ma solo lieviti locali. La prima bottiglia è uscita con grandi emozioni nel 2010 e oggi il Panzale è uno dei vini di cui andiamo più fieri, senza togliere niente a quelli a base di cannonau, ai quali siamo ovviamente legati».
La Cantina Berritta, attiva da generazioni nella produzione di vino, ma nata come azienda nel 2007, oggi sta investendo molto nella qualità. Utilizza per i suoi vini i metodi di coltivazioni tradizionali e si avvia verso la certificazione bio. «In vigna abbiamo vietato i diserbanti chimici – spiega Berritta – usiamo solo quelli naturali come la zappa. Il vino lo facciamo per passione, e proprio per questo motivo vogliamo farlo bene, come si faceva una volta. Anzi, come noi l’abbiamo sempre fatto: mettendoci l’anima e il cuore».

Oltre al Panzale, la Cantina vende ed esporta già in Europa (soprattutto in Belgio, Inghilterra e Francia) anche il Nostranu e il Thurcalesu (Cannonau di Sardegna Doc), il Don Baddore (IGT Isola dei Nuraghi, Cannonau e Syrah) e l’ultimo nato, Monte Tundu, un Cannonau di Sardegna Classico. Il Thurcalesu 2014, il Don Baddore 2015 e il Panzale 2015 inoltre hanno conquistato la medaglia di bronzo su Decanter.

Molta attenzione viene data anche all’immagine, con la nuova linea di etichette disegnata dall’illustratore di Dorgali Maurizio Brocca: una serie di creazioni artistiche che si agganciano fortemente all’artigianalità del prodotto e alle sue origini.

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