La parola d’orine del Cagliari 2017-2018 è ancora una volta “salvezza”. I sogni di gloria e di traguardi più prestigiosi sembrano rimandati, perché la priorità rimane la costruzione del nuovo stadio e il completamento dell’impianto provvisorio, la Sardegna Arena.

I lavori procedono spediti, e dalla Lega Serie A è arrivato nei giorni scorsi l’ok per disputare le prime due gare della prossima stagione in trasferta, in modo da poter giocare la prima in casa nella nuova struttura, scongiurando l’esilio lontano da Cagliari.

La Main Stand della Sardegna Arena

Nell’incontro di questa mattina al Forte Village di Santa Margherita di Pula, Rossi ha spiegato i motivi che l’hanno spinto a scegliere il Cagliari:«È un club importante, storico. Mi ha colpito il progetto: dall’esterno si percepisce la voglia di fare, di costruire e arrivare a traguardi importanti. Dobbiamo fare di Cagliari una piazza ambita, individuare giocatori all’interno del nostro settore giovanile e in altri club. Venire a giocare a Cagliari non è mai stato facile: vogliamo contribuire a sviluppare questa sensazione. Il senso di appartenenza a questa terra è qualcosa di unico. Una piazza che mi ricorda Bilbao e l’Athletic, il senso di identificazione con una squadra che rappresenta un intero popolo».

Rossi, Giulini e Rastelli

«Nel momento in cui sono arrivato -continua il direttore sportivo- ho chiesto di conoscere il mister per capire le sue intenzioni e il suo modo di ragionare. Da lì siamo partiti per buttare le basi che ci permetteranno di avere un Cagliari solido. I numeri dicono che dobbiamo migliorare sotto l’aspetto difensivo, ma conta trovare un equilibrio di squadra dato che si attacca e si difende in undici. Gli stessi numeri del resto dicono che abbiamo anche segnato tanti gol».

Le novità riguardano anche Mister Rastelli e il suo rapporto con la piazza, non sempre idilliaco nonostante gli obiettivi raggiunti: «Voglio conquistare tutti, non solo attraverso i risultati, ma anche attraverso un gioco che possa soddisfare i tifosi. Per far conoscere meglio l’uomo Rastelli ho deciso di sbarcare anche sui social, da oggi avrò un account Twitter personale».

Il mercato intanto è partito senza troppi scossoni, se si eccettua l’addio di Bruno Alves: «Cerchiamo un profilo simile» ha rassicurato Rossi. Torneranno a Cagliari Cragno e Colombatto , ma per il centrocampo si guarda, come da qualche sessione di mercato a questa parte, al sampdoriano Cigarini. Ma Rastelli è stuzzicato dall’idea di Barella regista:«Ha le qualità necessarie-ha spiegato l’allenatore campano- In quel ruolo potrà consacrarsi nel grande calcio»

Sono 13 anni che aspetta una famiglia, eppure Nonno Moreno, dolce e ipovedente, continua a conquistare chiunque lo incontri. Ospite del Rifugio Bau di Ortacesus, Moreno è un cane di taglia media, nato nel 2012, calmo, equilibrato e perfettamente autonomo nonostante la sua patologia.

Le volontarie raccontano il suo straordinario carattere: “Abbiamo parlato tanto di lui, ma nessuno l’ha mai richiesto in adozione. Non possiamo più sopportare che viva nell’anonimato. E’ dolcissimo, e i suoi occhi, anche se ipovedenti, trasmettono tutto l’amore del mondo. Va d’accordo con tutti”, aggiungono.

Nonostante la sua disabilità, Nonno Moreno conduce una vita normale, piena di curiosità e voglia di vivere. Le esperienze passate in canile e la sua età non hanno intaccato la sua fiducia nell’essere umano: “Moreno non ha mai ricevuto richieste, ma se solo sapeste quanto è dolce, gli manca solo la parola”, raccontano le volontarie.

Nonno Moreno è un vero gioiello: ama il cibo, le coccole, passeggiare all’aria aperta e riposare nella sua cuccia. Merita finalmente una vita vera, felice, circondato da persone pronte ad amarlo e a dargli un’occasione, quella giusta che lo renderà finalmente parte di una famiglia.

Il cane è disponibile per adozione in tutta la Sardegna, ma anche nel centro e nord Italia. Per informazioni, contattare il Rifugio Bau Club al 328 3661490.