Chiostro della Chiesa di San Francesco: lucchetto del cantiere chiuso. Ma arrivano rassicurazioni sulla riapertura al pubblico
Il grande successo di Monumenti Aperti, con decine di migliaia di turisti e cagliaritani in giro per ammirare alle meraviglie della città, ha evidenziato però una grande assenza fra i luoghi di interesse storico aperti alle visite. Si tratta del Chiostro
Il grande successo di Monumenti Aperti, con decine di migliaia di turisti e cagliaritani in giro per ammirare alle meraviglie della città, ha evidenziato però una grande assenza fra i luoghi di interesse storico aperti alle visite. Si tratta del Chiostro della Chiesa di San Francesco in via Mameli a Cagliari. I visitatori che in questo fine settimana passeggiavano per le vie della città, hanno trovato ancora il lucchetto chiuso, e un cantiere ben lontano dal termine dei lavori.
A prima vista nessun operaio al lavoro in questi giorni, e le gru appaiono ferme. Ma dalla società appaltatrice, la Colors s.r.l, la cui concessione risale esattamente a tre anni fa, garantiscono che i lavori proseguono come previsto. Rassicurazioni anche dalla Edilca srl, impresa esecutrice alla quale sono stati affidati i lavori: «Gli interventi conservativi e di recupero sono terminati, ora è necessaria una pausa per ragioni tecniche – spiega il responsabile del servizio Prevenzione e Protezione Raffaele Canargiu – Credo che il Chiostro potrà essere riparto prima di un anno, anche se queste tempistiche non dipendono esclusivamente da noi».
La nuova struttura avrà al piano terra uno spazio per esposizioni permanenti e/o temporanee di arte contemporanea, un bookstore e un piccolo punto di ristoro e al primo piano altri spazi funzionali come un laboratorio per il restauro e una foresteria.
Sarà demolito il muro in blocchi di calcestruzzo non intonacato che nasconde la vista del monumento da via Mameli e verrà sistemato a verde lo spazio compreso tra il braccio sud e la Via Mameli. Saranno poi piantati alcuni ulivi, piante simboliche dell’Ordine Francescano.
Le origini della struttura sono antichissime: due documenti d’archivio attestano la vendita di quattro terreni ai minori conventuali nel 1275, con la delimitazione dei confini entro cui poteva impiantarsi la loro nuova fondazione a Stampace. Il complesso, comprendente la chiesa, il chiostro e il monastero, fu poi ampliato a partire dal XV secolo.
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