Il 6 e il 7 maggio musei, chiese e luoghi storici di San Gavino saranno aperti ai visitatori per la XXI edizione della grande manifestazione culturale Monumenti Aperti. Per il paese del Medio Campidano questo è il sesto anno consecutivo di partecipazione, che sarà caratterizzato da una significativa novità: l’Associazione Culturale Skizzo propone infatti il tour dei murales, che verrà affiancato alle visite più tradizionali in modo da far conoscere ai visitatori anche una forma d’arte innovativa che contraddistingue ormai da qualche anno questo territorio.

Nato quasi per caso dal desiderio di alcuni giovani sangavinesi di ricordare un loro caro amico scomparso nel 2013, il progetto di abbellimento e riqualificazione delle vie e degli edifici del paese attraverso la pittura su muro da allora non si è più fermato, coinvolgendo in maniera sempre più travolgente la popolazione locale, associazioni e numerosi artisti sardi e non, alcuni di fama internazionale come Giorgio Casu, La Fille Bertha e Andrea Casciu.

Eleonora D’Arborea – opera di Giorgio Casu

La visita guidata delle opere, già proposta in occasione di feste e sagre paesane, si rinnova continuamente anche grazie alla costante aggiunta di tessere colorate a quello che sta diventando uno splendido puzzle a decoro del paese. Proprio in questi giorni, infatti, altri due murales stanno venendo alla luce per mano di due artisti locali, Riccardo Spanu in arte Raku e Sergio Putzu. E d’altra parte dietro ad ogni singola opera c’è una storia da raccontare e una ragione d’essere che vale la pena di conoscere attraverso la guida di coloro che fin dall’inizio hanno creduto nel progetto e l’hanno portato avanti con passione ed impegno. Per i tour vengono proposte due formule, una gratuita per visite della durata di un’ora e una da 5 euro per le visite complete di due ore. Inoltre, la domenica sarà aperto a tutti i visitatori un punto ristoro in piazza Sanna – murale Skizzo, dove sarà anche attivo per entrambe le giornate l’infopoint (per ora tutte le informazioni sono disponibili alla pagina Facebook dell’evento: https://goo.gl/vV9fJs).

Ma non finisce qui. I visitatori che si recheranno a San Gavino il prossimo fine settimana avranno la possibilità di assistere dal vivo alla creazione di un nuovo murale, che la grande artista sarda Pina Monne realizzerà proprio in quei giorni e che verrà inaugurato con una grande festa domenica 7. Un “live painting” che permetterà a chiunque di immergersi nella tecnica e nella dedizione che stanno alla base di questa particolare forma d’arte e che permettono alle pareti di prendere vita.

Visita guidata, murale di Claudia Filigheddu

Tra le proposte tradizionali, è da segnalare la possibilità di visitare la Chiesa di San Gavino Martire, edificata nel XIV secolo per volere dei Giudici di Arborea e dal grande valore storico: all’interno si possono ammirare, infatti, su quattro peducci scolpiti ad altorilievo, le raffigurazioni di Mariano IV, Ugone III, Brancaleone Doria ed Eleonora d’Arborea, e sono diversi gli studiosi che hanno ipotizzato la presenza delle reliquie di Eleonora all’interno della cripta.

Da Sassari a Roma, un viaggio di speranza e umanità: 24 persone senza fissa dimora incontrano il Papa.

Un gesto di grande umanità e solidarietà ha unito persone provenienti da realtà molto diverse, in un momento di profonda connessione tra il Papa e i poveri di tutto il mondo.

Sono stati 24 uomini e donne senza fissa dimora, provenienti da Sassari, a vivere un’esperienza unica: raggiungere Roma e partecipare, grazie all’impegno della Caritas turritana, a un pranzo speciale con Papa Leone XIV, in occasione della IX Giornata Mondiale dei Poveri.

La visita si è svolta domenica scorsa, e rappresenta un momento di grande significato simbolico e spirituale, che ha coinvolto anche le attività di accoglienza e sostegno della diocesi di Sassari, dove i partecipanti vengono ospitati nell’ostello e nelle case di accoglienza. La decisione di intraprendere questo viaggio non è stata casuale, ma nasce dalla volontà di rafforzare le relazioni e offrire una nuova occasione di incontro oltre alla distribuzione di viveri e beni di prima necessità.. Accompagnati da sei operatori sociali, i 24 partecipanti hanno affrontato il viaggio fino a Roma, dove sono stati accolti con calore nei locali del Vaticano. Lì, hanno assistito all’omelia di Papa Leone XIV, che ha rivolto un messaggio forte e toccante: «Esorto tutti ad ascoltare il grido dei più poveri! Non ci potrà essere pace senza giustizia, e i poveri ce lo ricordano in tanti modi, con il loro migrare e con il loro grido, tante volte soffocato dal mito del benessere e del progresso, che non tiene conto di tutti, anzi dimentica molte creature lasciandole al loro destino».

La partecipazione alla messa e al pranzo con il Papa ha rappresentato un momento di grande intensità, in cui si sono abbattuti muri e si sono spezzate barriere. Circa 1500 poveri si sono poi ritrovati in uno dei saloni del Vaticano, seduti attorno a 98 tavoli apparecchiati per l’occasione, condividendo un pasto fraterno proprio con il Santo Padre. La sensazione di molti partecipanti è stata quella di un incontro che va oltre le parole, un momento di umanità che cancella le differenze e crea un legame profondo tra persone di provenienze diverse. Al termine del pranzo, Papa Leone XIV ha donato ai presenti frutta e cibo rimasto, chiedendo che venissero portati via come segno di condivisione e generosità. La vera emozione, però, secondo i testimoni, è stata quella di un’esperienza che rimarrà nel cuore per sempre. Un gesto che ha dimostrato ancora una volta che, attraverso la fede e la solidarietà, è possibile abbattere i muri dell’indifferenza e riscoprire la dignità di ogni persona, anche nelle condizioni più difficili.