Il David di Donatello da oggi parla un po’ il sardo. Il cortometraggio “A casa mia” del regista di origine sarda Mario Piredda ha vinto il premio come miglior cortometraggio.
A casa mia – locandina
La giuria dell’Accademia del Cinema italiano ha assegnato il premio a Piredda con questa motivazione: «per il severo rigore nelle scelte di regia e sceneggiatura. Una storia non banale che racconta della ricerca di felicità e di un sentimento di speranza destinato ad alimentarsi nel tempo, nonostante le circostanze avverse. Quasi una metafora delle ambizioni del miglior cinema italiano».
L’opera del giovane regista, di origine sarda , ma residente a Bologna, è stata realizzata da una produzione quasi tutta emiliana: Articolture in coproduzione con Combo e in collaborazione con Manufactory Productions. Decisivo anche il contributo e il sostegno del Ministero dei Beni e Attività Culturali e Turismo-Direzione Cinema e della Regione Sardegna, con il supporto di Sardinia Ferries. Piredda ha girato “A Casa mia” interamente in Sardegna e in lingua sarda. Sarà visibile a Bologna il 2 marzo a Visioni Italiane.
Negli anni '70 Fabrizio "Faber" De André acquistò un vasto terreno nei pressi di Tempio Pausania. Lì si stabilì già pochi anni dopo, in cerca della tranquillità necessaria soprattutto alla…
Nella fredda notte del lungomare del Poetto, mentre Cagliari si illumina di luci vibranti e si riflette sull’acqua ferma delle saline, i fenicotteri continuano la loro cena in assoluta tranquillità.…
Negli anni '70 Fabrizio "Faber" De André acquistò un vasto terreno nei pressi di Tempio Pausania. Lì si stabilì già pochi anni dopo, in cerca della tranquillità necessaria soprattutto alla…
Nella fredda notte del lungomare del Poetto, mentre Cagliari si illumina di luci vibranti e si riflette sull’acqua ferma delle saline, i fenicotteri continuano la loro cena in assoluta tranquillità.…