Milano, foto in pose provocatorie alla mostra Real Bodies. Tre ragazze rischiano denuncia per atti osceni e vilipendio di cadavere
Una “bravata” che costerà cara, quella delle tre amiche bolognesi di circa vent’anni che durante una visita alla mostra Real Bodies di Milano sono state beccate mentre si fotografavano in pose provocatorie, mimando gesti erotici inequivocabili e toccando i genitali di
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Una “bravata” che costerà cara, quella delle tre amiche bolognesi di circa vent’anni che durante una visita alla mostra Real Bodies di Milano sono state beccate mentre si fotografavano in pose provocatorie, mimando gesti erotici inequivocabili e toccando i genitali di uno dei corpi plastinati che fanno parte dell’esposizione.
La segnalazione di quanto stava avvenendo è partita da alcuni visitatori che si si sono rivolti al personale di reception. A lamentarsi è stata, in particolare, “una visitatrice che fa l’insegnante in un liceo milanese, rimasta un po’ interdetta di fronte al comportamento troppo esuberante di quelle ragazze che al suo passaggio nella sezione dedicata agli sport erano più volte scoppiate a ridere facendo gesti strani e nascondendosi imbarazzate fra i corpi plastinati mentre accennavano a scattarsi foto col telefonino”
Inizialmente le tre ragazze l’hanno presa un po’ alla leggera: “Non abbiamo spostato nulla, solo qualche foto e una palpatina qua e là” hanno detto scoppiando a ridere. Un atteggiamento fuori luogo, visto che le ragazze rischiano una denuncia per atti osceni in luogo pubblico, vilipendio verso i cadaveri e, in caso di pubblicazione delle foto, violazione del copyright che protegge dalla riproduzione le immagini dei corpi (sono 350 quelli in mostra, comprendendo anche gli organi).
Come hanno spiegato i vertici della società Venice Exhibition che ha allestito l’evento “fortunatamente le tre hanno acconsentito a fornirci le generalità e a cancellare dai loro telefonini tutte le foto scattate di cui abbiamo copia, con la promessa che, se una soltanto di queste immagini, o altre di questo genere sfuggite al controllo, dovesse venir pubblicata nei social network o dovunque, ritraendo i plastinati all’interno della mostra, partirà una denuncia contro di loro che avrà conseguenze”.
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Tragedia a Sarroch: Massimo Massa non ce l’ha fatta dopo l’incidente di Macchiareddu

Nonostante gli sforzi del team medico, il 49enne non si è mai ripreso dal trauma subito nell’incidente.
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Si è spenta ieri mattina, nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Brotzu di Cagliari, la vita di Massimo Massa, 49 anni, residente a Sarroch. L’uomo lottava da oltre una settimana contro le gravissime ferite riportate in un drammatico incidente stradale avvenuto il 27 novembre nella zona industriale di Macchiareddu, nei pressi di Assemini.
Secondo la ricostruzione, Massa stava rientrando a casa dopo il turno di lavoro quando, intorno alle 18:30, la sua auto ha improvvisamente sbandato lungo la strada Consortile. Il veicolo si sarebbe ribaltato più volte, terminando la corsa fuori dalla carreggiata. Una scena devastante, che ha subito fatto intuire la gravità della situazione.
Alcuni automobilisti in transito si sono fermati per prestare i primi soccorsi e dare l’allarme. Sul posto sono intervenuti rapidamente i vigili del fuoco e il personale sanitario del 118. Dopo le manovre di stabilizzazione, Massa è stato trasferito d’urgenza al Brotzu, dove è rimasto per otto giorni in condizioni critiche.
Nonostante gli sforzi del team medico, il 49enne non si è mai ripreso dal trauma subito nell’incidente. Ieri mattina, il suo cuore ha smesso di battere. I funerali si terranno domani, 6 dicembre, alle ore 10:30, nella Parrocchia di Santa Vittoria a Sarroch, dove amici, parenti e concittadini potranno rendergli l’ultimo saluto.
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