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Che cosa vuol dire Strichimiddatzu in sardo campidanese?
Strichimiddatzu, quando una parola racconta un mondo. Sapete che cosa vuol dire?
Che cosa vuol dire Strichimiddatzu in sardo campidanese? È una domanda che apre una riflessione più ampia sul valore del lessico e sulla capacità di una lingua di descrivere la realtà con precisione e ironia, perché Il sardo è una lingua particolare, piena di influenze e di contaminazioni, può essere tagliente e ironica. Definisce aspetti e particolarità e talvolta può essere interessante, particolare, significativa. Anche per indicare aspetti, situazioni inanimate, concetti logici e come in questo caso cose indefinite ma ben chiare nella mente.
In questo contesto linguistico denso e stratificato, ogni termine diventa una lente capace di mettere a fuoco sfumature che spesso sfuggono ad altri idiomi, ed è proprio qui che emerge il fascino di parole apparentemente minime ma ricche di senso, capaci di racchiudere giudizi, percezioni e immagini condivise da una comunità. E allora che cosa vuol dire Strichimiddatzu diventa non solo un interrogativo semantico, ma anche culturale, perché dietro questo vocabolo si concentrano significati che vanno oltre la semplice traduzione letterale e che richiamano un uso quotidiano, vivo, immediato. Strichimiddatzu cosa, oggetto indefinito, stupidità, piccolezza, minutaglia.. una definizione che restituisce l’idea di qualcosa di poco conto, di vago ma riconoscibile, di minuscolo o privo di reale importanza, e che dimostra ancora una volta come il sardo campidanese sappia essere efficace, sintetico e profondamente espressivo nel dare forma a concetti che, pur indefiniti, risultano immediatamente comprensibili a chi li ha ben chiari nella mente.