-
Chi è Francesco Ciaramella?
Francesco Ciaramella è un pirrese doc da tre generazioni che ha deciso di scendere in campo perché solo partecipando attivamente alla linea politica è possibileAutonomi cambiare realmente le cose. Ho 45 anni, sono tecnico di professione geometra e lavoro in una società che si occupa di infrastrutture stradali e opere pubbliche. Sono nato tra il quartiere di Via Santa Maria Chiara e Via Riva Villasanta, cresciuto nell’oratorio di San Gregorio Magno, frequentato le scuole Giacomo Leopardi di Pirri, giocato nel calcio Pirri, quando il campo era ancora nel quartiere di San Giuseppe/Santa Teresa, e proprio a Pirri ho iniziato i miei primi passi in politica come consigliere della Municipalità.
Svolgo volontariato presso un’associazione del 118, e nel periodo pandemico ho cercato di rendermi utile come potevo, tra le varie iniziative quella che ricordo con particolare affetto è una catena di solidarietà per la raccolta di alimenti di prima necessità per le famiglie più bisognose alla quale ho partecipato. Questa esperienza mi ha aiutato ancor di più a capire quanto ci fosse da fare e quanto io stesso sentissi la necessità di mettermi a servizio del mio territorio, per questo motivo quando la coalizione del centro destra ha proposto il mio nome come candidato alla presidenza ho accettato immediatamente senza alcun dubbio.
-
Quali sono i suoi progetti per il territorio di Pirri?
Partiamo dal presupposto che Pirri è situata in un punto strategico. Non solo dal punto di vista della viabilità, con la S.S. 131 E 554 e l’asse mediano, ma confina comuni importanti dell’area metropolitana di Cagliari quali Monserrato e Selargius. Occorre abbandonare l’idea di Pirri quale periferia, ma iniziare a vederla per ciò che realmente è: il biglietto d’ingresso per tutto il territorio Cagliaritano. Per questo motivo è fondamentale sbloccare tutte le opere pubbliche non ancora avviate, completare il progetto di urbanizzazione di Barracca Manna, riqualificare il quartiere di Monreale, occuparsi del dissesto idrogeologico, ma anche avviare il piano unico del verde, rivalorizzare tutti gli edifici più importanti di Pirri, come l’ex vetreria, l’ex dazio e l’ex municipalità, senza trascurare il dialogo con le attività produttive, le associazioni sportive, di volontariato, culturali, e la struttura della guardia medica.
-
Quali sono i punti del suo programma?
Il mio programma si articola in 8 punti chiave.
Fondamentale la riapertura del dialogo con i cittadini e con le associazioni, dialogo che è completamente mancato negli ultimi 5 anni. La riqualificazione dei quartieri come Barracca Manna o Monreale, se pensiamo che quest’ultimo negli anni 70 sarebbe dovuto essere un quartiere residenziale e fiore all’occhiello del territorio ma che, invece, dagli anni 90 è stato soggetto a un forte degrado urbano, ci rendiamo conto di quanto sia necessario e non più rimandabile un progetto di riqualificazione. Occorre avviare quanto prima le opere pubbliche, come il prolungamento di Via Pirandello con Via Stamira o il completamento in tempi rapidi dei lavori previsti per il dissesto idrogeologico. Ho intenzione di battermi per la revisione del piano del traffico veicolare, e tutelare la presenza delle zone verdi, basti pensare all’importanza del parco di Terramaini che con i suoi circa 11 ettari rappresenta il polmone di Pirri e, grazie alla sua posizione strategica, consente ai cittadini di tutti i comuni limitrofi della città metropolitana di Cagliari di usufruirne. Penso che un focus importante vada posto sullo sport e la sua fondamentale importanza nel percorso di sviluppo dei nostri giovani. Penso al campo di Terramaini, il vecchio campo del Pirri calcio, il palazzetto sportivo di via degli Stendardi, la piscina comunale di Terramaini, tutte strutture che necessitano di interventi immediati. Ritengo sia fondamentale un piano di riqualificazione e messa in sicurezza delle strutture scolastiche presenti nel territorio, con riferimento alle scuole dell’infanzia, alle scuole di istruzione primaria e secondaria di primo e secondo grado. Infine, è necessario fornire al cittadino una valida risposta in termini di sicurezza, con impianti di videosorveglianza, di monitoraggio del traffico veicolare e delle fototrappole in tema ambientale.
-
Si parla sempre di Pirri autonoma, qual è il suo pensiero in merito?
Io non voglio prendere in giro i Pirresi, non mi interessa fare della mera propaganda. Conosco bene il tema, è da quando sono nato che sento parlare di Pirri autonoma. Da quando siamo diventati comune di cagliari abbiamo sempre lottato per la nostra indipendenza e, bisogna ammetterlo, abbiamo sempre ricoperto un ruolo di primo livello all’interno del territorio. Dal 2006 Pirri è stata riconosciuta come Municipalità, un’eccezione in tutta la Regione, questo la rende già di per sé autonoma ma soltanto dal punto di vista “propositivo” e non consuntivo. Noi nel nostro programma portiamo avanti il progetto di rendere Pirri autonoma dal punto di vista finanziario, creando all’interno del bilancio di Cagliari un capitolo economico a parte grazie al quale Pirri possa godere di un’autonomia decisionale ed economica tale da amministrare direttamente la municipalità. Per questo sarà mio impegno aprire immediatamente una finestra di dialogo con il sindaco e futuro assessore al bilancio e decentramento per capire come avviare questa procedura.
-
Cosa ne pensa della gestione di Pirri negli ultimi 5 anni?
Una gestione completamente distante dal territorio, una municipalità assente che non dialogava né con il comune di Cagliari né con i cittadini. Ci sono state delle criticità che sono davanti agli occhi di tutti, un’assenza di dialogo che ha fatto sì che Pirri restasse ferma. La presidente uscente del centro sinistra, che ha governato negli ultimi 5 anni e che si candida nuovamente per la prossima consiliatura, ha trascurato la municipalità tanto da sminuirla a mera circoscrizione. Il presidente deve essere presente sul territorio, deve parlare con i cittadini. La gestione che c’è stata non rispecchia il mio modo di intendere la presidenza, per me il dialogo e il confronto sono fondamentali, tanto che ho intenzione di istituire un tavolo tecnico con associazioni e rappresentanti per poi aprire successivamente uno sportello d’ascolto per i cittadini. Inoltre, ho già pensato a delle riunioni a porte aperte in cui presentare i progetti futuri e dare l’opportunità a chiunque di intervenire, degli incontri mensili con cittadini, associazioni, attività produttive e il mondo del volontariato per discutere di questioni di interesse comune.
© RIPRODUZIONE RISERVATA