L’anno è iniziato con un po’ di turbolenza per Julio Iglesias, l’ottantenne cantante spagnolo. Al suo arrivo all’aeroporto di Punta Cana, nella Repubblica Dominicana, il suo bagaglio è stato confiscato e successivamente è stato detenuto dalle autorità locali.

Questa volta all’interno del bagaglio non c’era sicuramente spazio per “tutto il nostro passato”, tanto per citare la celebre “Se mi lasci non vale” e “la valigia sul letto, quella di un lungo viaggio”. Secondo il programma televisivo Fiesta, la valigia di Iglesias conteneva circa 42 chilogrammi di generi alimentari, tra cui frutta, verdura e legumi come rucola, fragole, funghi, pomodori, spinaci e lamponi. Il cibo è stato esaminato dalla sicurezza dell’aeroporto, ma l’intera situazione è stata successivamente risolta come un “malinteso”. L’episodio sarebbe avvenuto lo scorso 10 gennaio.

Questa non è la prima volta che Julio Iglesias trasporta cibo nel suo bagaglio durante i viaggi in aereo. Coloro che lo conoscono bene riferiscono che ha l’abitudine di farlo ogni volta che si sposta da Madrid, dando particolare importanza a vino e prosciutto nazionali.

La storia dei tre marinai dispersi sull’atollo di Pikelot, nel mezzo del Pacifico, per una intera settimana sembra uscita da un romanzo. Sono stati trovati grazie alla loro abilità nel tracciare la parola “Help” sulla spiaggia con delle foglie di palma.

I tre pescatori sono rimasti bloccati su un isolotto per oltre una settimana, vivendo di noci di cocco e acqua di un pozzo. I loro familiari hanno lanciato l’allarme quando non sono tornati da Pikelot, e l’intervento tempestivo delle autorità di Guam e delle forze militari statunitensi ha giocato un ruolo fondamentale nel ritrovamento e nel salvataggio dei marinai dispersi.

Prima del loro recupero sono stati lanciati diversi pacchi di sopravvivenza e una radio per stabilire un contatto con i naufraghi per assicurarsi che fossero in buone condizioni di salute e per fornire loro ulteriori supporti durante l’attesa del salvataggio.