Decidere di uscire di casa completamente senza make up: l’avete mai fatto? Sicuramente si, per fretta e anche poca voglia, certe volte, di soffermarsi e perdere tempo tra fard e mascara. Ma è probabile che sia successo per andare a fare la spesa, portare il cane a fare una passeggiata o il figlio a scuola e non per andare a cena fuori o a lavoro o a un evento, vero?

Ecco, Pamela Anderson ha deciso invece di andare acqua e sapone alla Parigi Fashion Week. Facile, potremmo dire noi, quando nonostante i 56 suonati sei pur sempre l’ex bagnina sexy di Baywatch! Ma proviamo a non soffermarci su questa troppo semplicistica affermazione per noi donne che abbiamo bisogno di andare più a fondo e a riflettere invece sul valore della scelta dell’attrice. Pensate che Pamela l’ha fatto nel bel mezzo della settimana della moda, in un contesto che “obbliga” a tutta una serie di pressioni e posture, che mette alla gogna chi non è “perfetta” e che condanna a mediatici interrogatori e pubbliche accuse chi non segue i canoni imposti da un non ben precisato dogma della moda e dell’apparire che però alla fine della fiera ci condanna tutte, belle e brutte.

Ecco, questa donna si è presentata come appena sveglia la mattina e ha reclamato il suo posto senza niente in faccia, con bellissime rughe (sarebbe meglio anche chiamarle righe, è più poetico), occhiaie, segni del tempo che passa e che disegna sulla pelle chi stiamo diventando. E, volenti o nolenti, abbiamo il dovere di piacerci e di accettarci, d’altronde chi siamo noi per contraddire Audrey Hepburn quando sosteneva che “il sorriso è l’accessorio più bello che si possa indossare” o Mademoiselle Chanel mentre asseriva “di quante preoccupazioni ci si libera quando si decide non di essere qualcosa bensì qualcuno”?

Ma vediamo perché Pamelona ha preso questa coraggiosa decisione: la sua prospettiva sulla bellezza è cambiata dopo la morte della sua truccatrice Alexis Vogel, scomparsa per un tumore al seno nel 2019.
“[Alexis] è stata la migliore”, ha spiegato a Elle. “E da allora, ho pensato che, senza di lei, sarebbe stato meglio per me non truccarmi”, ha spiegato Pamela, che ha aggiunto come questa scelta le sia apparso subito come una scelta “liberatoria, divertente e anche un po’ ribelle”.

Anderson si è anche soffermata sul tema “invecchiamento” sottolineando come per lei si tratti di un “viaggio”. “Penso che tutti noi cominciamo a sembrare un po’ strani quando invecchiamo. E rido di me stessa quando mi guardo allo specchio. Dico: “Wow, questa sono davvero io…cosa mi sta succedendo? E’ cominciato un viaggio”. Voi cosa ne pensate? Quello di Pamela è un atto di coraggio e ribellione?

Il prete statunitense Lawrence Kozak, di 51 anni, è stato arrestato per aver sperperato oltre 40mila euro in microtransazioni di giochi come Candy Crush e Mario Kart Tour, utilizzando i fondi della sua Chiesa. Le microtransazioni sono diventate una caratteristica comune nei giochi popolari di oggi, sia su dispositivi mobili che su console.

Tuttavia, questa dipendenza può avere conseguenze devastanti sul portafoglio, come dimostra il caso del prete, che ha rubato migliaia di dollari dalle carte di credito collegate alla chiesa per finanziare la sua abitudine al gioco.

Kozak è stato accusato di furto e altri crimini perpetrati nel corso di tre anni, secondo quanto riferito dalla procura della contea di Chester, Filadelfia. Le indagini hanno rivelato che ha speso un’enorme somma in transazioni Apple dal 2019 al 2022. Sebbene abbia ammesso di aver effettuato gli acquisti per migliorare la sua esperienza di gioco, ha negato di averlo fatto intenzionalmente con i fondi della chiesa, sostenendo che fossero collegati al suo telefono per acquisti legittimi per la parrocchia e che li abbia utilizzati accidentalmente.

Successivamente, Kozak ha restituito alla chiesa 8000 dollari in “rimborsi parrocchiali” e si è scusato con la comunità per il suo errore, impegnandosi a restituire l’intera somma spesa.