Finger’s, il sushi creativo in una delle terrazze più belle e romantiche di Porto Cervo

Abbiamo incontrato Roberto Okabe per consegnarli il premio dei Vistanet Food Selection Awards come miglior proposta di sushi della Costa Smeralda. Ci ha raccontato il mondo di Finger's e la sua filosofia di cucina che unisce amore, convivialità e passione.
Prendete uno chef di origini giapponesi nato e cresciuto in Brasile e che nel Paese nipponico ha appreso tutte le tecniche dai più importanti maestri di sushi, mettetelo in una delle più belle terrazze di Porto Cervo, e capirete il successo di Finger’s, il ristorante di sushi creativo più famoso e longevo della Costa Smeralda.
È proprio lo chef Roberto Okabe, il segreto di questo ristorante. Quando entriamo dalla porta di ingresso per intervistarlo lo troviamo intento a scherzare goliardicamente con il suo staff. Ogni tanto si ferma per inviare un vocale o rispondere ai messaggi. Dall’altra parte della cornetta c’è, probabilmente, qualche giocatore dell’Inter o del Milan, molti dei quali suoi suoi amici.
Roberto è l’antidivo per eccellenza, simpatico, affabile e alla mano, ed è per questo, forse, che con i divi ci va a nozze. Conosce la Sardegna da 22 anni – “mi ricorda tanto il Brasile”, ci confessa mentre rivolge lo sguardo verso un tramonto mozzafiato dalla sua terrazza -. Nel 2010 l’apertura nell’attuale location dopo altre esperienze in Costa Smeralda. Nell’Isola ci è arrivato pochi anni dopo il suo ingresso in Italia, che risale al 1997 – “Lo stesso anno di Ronaldo il Fenomeno, sono interista e credo non sia un caso”, ci dice divertito -. Prima una lunga e proficua esperienza in Giappone, dove ha imparato tutte le tecniche del sushi dai più importanti maestri del Sol Levante.
Milano, con il Finger’s Garden e il Botequinho, è il suo “hub”, Port Cervo e la Sardegna il suo luogo dell’anima. Ma Finger’s è presente anche a Roma, dentro il teatro Arcimboldi di Milano e in spiaggia a Baja Sardinia, con uno stabilimento balneare in cui gustare il sushi sotto l’ombrellone.
I suoi non sono solo piatti, ma espressioni di una filosofia di vita molto precise, orientata alla condivisione, all’allegria e all’amore. “La cucina? Per me è come fare l’amore – commenta Okabe -. Si tratta sempre di unire le persone e farle stare bene insieme”.
La cucina di Finger’s è estrosa e creativa ma ricca di gusto. I piatti combinano sapori, consistenze e suggestioni: ci sono il rigore e la delicatezza della tradizione giapponese, i colori e la freschezza del Brasile, la raffinatezza e l’eleganza del made in Italy. Per iniziare ad assaporare i sapori di Finger’s vi consigliamo di iniziare con un carpaccio. Tra quelli speciali elaborati da Roberto Okabe c’è sicuramente quello di ricciola, servito con yuzu, jalapeno, erba cipollina e sesamo in salsa ponzu. Un piatto che racconta profondamente il progetto. Per proseguire con gusto merita una menzione il Gunkan Giò Quaglia, piatto storico di Finger’s: salmone, uovo di quaglia, olio al tartufo bianco d’Alba e salsa ponzu.
L’Okabe mix è invece un percorso completo di crudi giapponesi: Tonno rosso, salmone, branzino, gambero crudo e sesamo con una freschissima salsa gazpacho.
Per un’esplosione di gusto è d’obbligo il “Nido”, un involtino croccante di avocado e cream cheese avvolto in pasta kataifi e servito con tartare di salmone e tonno in salsa mayo orientale leggermente piccante.
La millefoglie di tonno è un’entrée delicatissima ed estremamente raffinata: pomodorini confit, besciamella di formaggio e olio al tartufo bianco d’Alba vanno a condire il tonno rosso racchiuso da una sottilissima cialda croccante.
E se i nigiri – piatto principe del vero sushi giapponese – sono capaci di trasportare il palato direttamente nel più tradizionale sushi-bar di Osaka, i maki sono una festa colorata e internazionale che pescano a piene mani dalle cucine di tutto il mondo: Giappone, Italia, Perù, Stati Uniti, Brasile, Messico, Francia, Spagna e tanti altri sapori.
Ma a lasciare senza fiato è anche la vista che ci si può regalare nella terrazza di Finger’s. Davanti c’è il waterfront di Porto Cervo e un variopinto tramonto che si riflette sui tavoli neri in vetro, sapientemente studiati per ampliare lo spazio. Un luogo unico per momenti intimi e romantici.

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