Lo hanno scritto a “Le Monde”, Esther Duflo e Anhijit Banerjee premi Nobel per l’economia: il freddo spingerà le persone a riunirsi in luoghi chiusi, in famiglia, e come hanno dimostrato recentemente il Memorial Day di maggio e i festeggiamenti del 4 luglio negli Stati Uniti, queste occasioni che comportano grandi riunioni di famiglia hanno come conseguenza l’aumento dei contagi.

Secondo i due scienziati, se non si corre ai ripari l’epidemia si diffonderà peggio della prima ondata e a Natale, periodo in cui le famiglie si riuniscono ci sarà un picco devastante tra gli anziani.

Per questo i due premi Nobel propongono un lockdown “Preventivo” di 20 giorni dal primo al 20 di dicembre per scongiurare i rischi di un contagio di massa. Ma gli amministratori locali e il governo tendono il più possibile a non imporre restrizioni, un po’ per gli effetti negativi sui consensi, un po’ per i timori delle conseguenze economiche di un nuovo lockdown.

Il questo momento le regioni in cui la situazione è più a rischio sono la Lombardia e la Campania, ma al momento i due Governatori non sembrano aver preso decisioni in merito a una chiusura zi zone rosse.

Intanto Conte ha convocato un vertice con il Comitato tecnico scientifico e i capidelegazione dei partiti di maggioranza: sul tavolo decisioni importantissime. Si tratta di capire se si dovrà attendere il risultato auspicato, ma non certo di un calo della curva epidemiologica nei prossimi giorno in virtù dell’ultimo Dpcm, oppure se si dovrà procedere a ulteriori restrizioni.

È ancora poi da stabilire se il Governo procederà a un lockdown generalizzato in tutto il Paese, seppure non rigido come il primo, oppure se si limiterà a chiudere nelle “Zone rosse” solo i paesi o le province più a rischio. Nel rapporto settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità venerdì è stato stilato l’elenco delle regioni più a rischio, nelle 8 che rischiano per prime di arrivare allo scenario 4 non figura la Sardegna