L’Italia è sotto choc dopo il brutale omicidio del giovane Willy Monteiro Duarte, 21enne originario di Capoverde, pestato a morte a Colleferro nella notte tra sabato e domenica da quattro balordi, Francesco Belleggia, Mario Pincarelli, e i fratelli Gabriele e Marco Bianchi (gli ultimi due in foto accanto alla vittima).

Un crimine che ha generato indignazione e rabbia unanime non solo a Paliano, comune dove risiedeva e lavorava Willy, ma da chiunque in Italia, dai semplici cittadini all’intero panorama politico nazionale.

Willy, descritto da tutti come un ragazzo buono, tifosissimo della Roma, gran lavoratore e con il sogno di diventare un giorno un bravo cuoco, è morto mentre cercava di sedare una rissa. I quattro, esperti di arti marziali e dal fisico possente, lo hanno aggredito e malmenato anche quando la giovane vittima giaceva a terra stremato. Willy è morto durante il trasporto all’ospedale.

I quattro aggressori, che dopo averlo pestato selvaggiamente sono andati al pub a bere un bicchiere come se niente fosse, sono in carcere a Rebibbia con l’accusa di omicidio preterintenzionale.

Angela Chianello, la donna di Mondello (Palermo) protagonista del celebre video virale in cui pronunciava la frase “Non ce n’è Coviddi”, ha aperto ieri un profilo su Instagram.

In poche ore si è registrato un vero e proprio “boom” di follower. Al momento della pubblicazione di questo articolo sono già 113mila e probabilmente continueranno a crescere a vista d’occhio.

Da fenomeno virale del web a “influencer” in pochissimo tempo. Un episodio molto originale che però racconta anche i cambiamenti della nostra società, i cui avvenimenti principali hanno puntualmente nei social una sorta di cartina di tornasole. E così, il tormentone “Non ce n’è Coviddi” (non certo un esempio tra i più positivi di approccio alla pandemia che stiamo vivendo) regala tantissima popolarità a una persona che in un altro contesto non l’avrebbe certamente avuta. Ma questa è una vecchia storia, come disse nel 1968 Andy Warhol, anticipando straordinariamente i tempi, “Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti”.