Fase 2 Covid-19, gli esperti: con riapertura totale rischio di 151mila persone ricoverate

I modelli previsionali adottati dal Comitato Tecnico Scientifico che hanno spinto Conte e il Governo alla linea della prudenza nella fase 2, parlano chiaro: se l'Italia riaprisse tutto il 4 maggio il sistema sanitario nazionale ci metterebbe poco più di un mese a collassare.
Dietro la decisione di Giuseppe Conte e di tutto il Governo di approntare norme molto caute per la fase 2 che entrerà in vigore dal 4 maggio, c’è un report redatto dagli esperti che mette in guardia sui rischi legati a eventuali misure poco prudenti.
Il dossier è stato preparato da Ministero della Salute, Fondazione Bruno Kessler e Inail, sviluppa modelli previsionali su Fase 2 e successive.
Tali modelli, funzionali a supportare l’individuazione di scenari possibili per le prossime settimane in Italia, sono stati discussi e fatti propri dal Comitato Tecnico Scientifico (Cts). Il documento fa parte dei verbali dello stesso Cts e non ha caratteristiche di segretezza, come specificato dallo stesso Istituto Superiore di Sanità.
Nella prossima conferenza stampa, che è fissata per domani, giovedì 30 aprile alle 12, sarà dedicato uno specifico approfondimento ai contenuti di questa analisi.
Secondo quanto riportato da diversi organi di stampa, i modelli previsionali legati a un’eventuale riapertura totale del Paese nella Fase 2 (cosa che non avverrà) sarebbero piuttosto sconfortanti.
La cessazione completa del lockdown porterebbe in brevissimo tempo, circa un mese, al collasso generale dei reparti di terapia intensiva con circa 151mila persone ricoverate entro l’inizio del mese di giugno e un indice di contagio Ro che andrebbe a posizionarsi sopra il valore 2, un dato che sarebbe difficilmente sostenibile (la soglia entro la quale il sistema sanitario nazionale riuscirebbe a reggere l’urto è di 1).
Insomma gli scienziati sono chiari: prudenza è la parola d’ordine e il Governo si è regolato di conseguenza.

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