Riportiamo integralmente il post scritto sui social da Mauro Pili, leader di Sardi liberi, che denuncia “uno scandalo senza precedenti”, come spiega:

“++++ sanità distrutta: bambino in codice rosso trasportato stanotte da Iglesias a Lanusei. Quattro ore di viaggio perché mancano posti in rianimazione. Uno scandalo senza precedenti quello consumatosi stanotte nell’ospedale C.t.o di Iglesias dove un bambino è giunto in condizioni gravissime e trasportato poco dopo a 200 km di all’ospedale di Lanusei per assenza di posti letto in rianimazione.

Dopo una disperata ricerca di un posto letto di rianimazione è stato rinvenuto un solo posto nell’ospedale ogliastrino.

Si tratta di un fatto di una gravità inaudita proprio perché la distanza tra Iglesias e Lanusei, oltre le condizioni della viabilità, hanno trasformato il viaggio in un’odissea.

Un vero e proprio dramma sanitario che conferma la devastazione assoluta della sanità non solo iglesiente ma di tutta la Sardegna visto che è stato impossibile reperire un posto di rianimazione in tutto il sud Sardegna.

Siamo alla catastrofe sanitaria che si manifesta con il rischio della vita per adulti e bambini.

Una gestione sanitaria senza precedenti che ha messo in ginocchio l’universale diritto alla salute è al primo intervento sanitario.

Sui fatti di stanotte, sulla mancanza di posti letto in tutto il territorio del sud Sardegna e probabilmente anche di altre province dell’Isola occorre aprire una vera e propria inchiesta non solo amministrativa per individuare le responsabilità di un tale situazione voluta da una politica stolta e inadeguata.

Ci sono responsabilità politiche, istituzionali e penali che non possono in alcun modo passare sotto silenzio.

Non appena avrò ulteriori elementi su questa devastante situazione mi farò carico di trasmettere una segnalazione alla procura della Repubblica per comprendere se tale carenza sia un fatto strutturale ordinario tale da perseguire i responsabili politici della pianificazione sanitaria in Sardegna. Aver tagliato posto letto e rianimazione significa attentare alla vita dei cittadini e questo non è ammissibile”.

Pili ha preannunciato una segnalazione alla Procura della Repubblica e al Ministero della Salute.

Momenti difficili per i Carabinieri ieri in provincia di Sassari, che hanno dovuto gestire una situazione delicata: convincere una mamma novax a far vaccinare la propria bambina di 4 anni per adempiere a una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Sassari a maggio del 2018, su richiesta del padre. La bimba per poter frequentare la scuola dell’infanzia infatti, doveva essere sottoposta alla vaccinazione obbligatoria anti morbillo, anti rosolia e anti parotite, ma la mamma si era sempre opposta. Anche il giudice tutelare del tribunale ordinario di Nuoro aveva emesso due provvedimenti per intimare alla donna di eseguire la sentenza, ma senza esito.

Ieri si è dovuto ricorrere all’intervento di forze dell’ordine, in borghese, per non turbare la bimba, e dell’ufficiale giudiziario, che alla presenza di un pediatra, del padre della piccola e del suo legale hanno dovuto faticare non poco a convincere la donna. Ci sono volute alcune ore di trattative in casa per persuadere la madre della bambina a raggiungere l’ufficio vaccinazione di Bono. Ma prima di riuscire a somministrare alla piccola il vaccino, è stato necessario riprendere la trattativa, in quanto la donna, chiusasi in auto a provato nuovamente a opporre resistenza. Alla fine però la sentenza della Corte d’Appello è stata eseguita.