L’Associazione Voltalacarta presenta a Ilbono l’incontro mirato alla sensibilizzazione “Voci di un verbo plurale. Insieme si fa la differenza”, la video inchiesta sulla violenza maschile contro le donne e sulla disparità di genere (con le interviste dell’Istituto Leonardo Da Vinci di Lanusei e dell’Istituto tecnico industriale di Tortolì).

L’incontro, cui parteciperanno studenti, genitori e docenti, si svolgerà domani, 9 febbraio, alle 10 e 40 alle Scuole Medie.

“Da sempre riteniamo che la violenza maschile sulle donne e ogni forma di discriminazione di genere siano un problema fondamentalmente culturale e politico, che si può combattere in primis attraverso l’educazione, a partire dai più giovani. Di qui il costante impegno di #Voltalacarta in campagne di sensibilizzazione e incontri di formazione – informazione con studenti di tutte le età, coinvolti anche nella nostra video inchiesta “Voci di un verbo plurale – insieme si fa la differenza”.
Domani saremo a Ilbono, prima tappa del nuovo ciclo di incontri nelle scuole medie dei paesi dell’Unione dei Comuni d’Ogliastra, dove dialogheremo con i giovani alunni, i loro insegnanti e i genitori. Perché anche nei piccoli territori come i nostri si possono portare avanti buone pratiche esemplari su questioni importanti e complesse, ma solo #insiemesifaladifferenza!” si legge scritto sulla pagina social dell’Associazione.

Sono stati identificati e denunciati i tre responsabili dell’aggressione avvenuta a San Sperate con vittime un ragazzo di 17 anni e un’amica di 18. Si tratta di tre ragazzi di 17 anni del posto, che devono rispondere di lesioni e ingiurie. Per l’identificazione si è rivelato fondamentale il video girato durante il pestaggio, poi fatto circolare sui social network e le testimonianze raccolte.

Al vaglio dei carabinieri la posizione di un quarto coetaneo che non avrebbe avuto un ruolo diretto nel pestaggio, ma avrebbe fatto amicizia con il 17enne, vero obiettivo dell’aggressione, sui social network, per poi decidere di incontrarsi a San Sperate. Come riporta l’Ansa, non si sarebbe trattato di una trappola, come inizialmente ipotizzato, ma gli aggressori sarebbero in qualche modo venuti a conoscenza dell’incontro, presentandosi in piazza Deledda il giorno dell’appuntamento.

L’incontro si è trasformato poi in una aggressione verbale, con insulti omofobi, e fisica. A quanto pare la vittima e uno dei picchiatori si erano precedentemente scambiati parole pesanti sui social e l’aggressione sarebbe stata organizzata proprio per regolare i conti.

 

 

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