Serie D. La capolista Lanusei sarà di scena sul campo del Città di Agnagni Calcio. La formazione di Gardini dopo venticinque giornate è saldamente in testa a +5 dal Trastevere, secondo, e a +10 dall’Avellino che occupa l’ultima posizione utile per i playoff. Impegno non facile per Floris e compagni che sfideranno i laziali sul proprio campo, formazione che è a ridosso della zona play out e a caccia di punti per non essere risucchiata dai giochi per non retrocedere. Intanto, in casa lanuseina, salutano l’arrivo del promettente attaccante scuola Olbia, Antonio Francesco Mossa, attaccante classe 99’.

Eccellenza. Assorbita la notizia delle dimissioni di Ibba, il Tortolì domenica attende sul proprio campo la capolista Sorso. I rossoblù si presenteranno con in panchina il nuovo-vecchio tecnico Murino, che ha già allenato e fatto bene in passata sulla panchina tortoliese. L’esordio non è dei più morbidi, dato il valore degli avversari e i 33 punti di differenza tra le due compagini. La situazione in classifica è al limite del drammatico con D’Agostino e compagni penultimi ad un solo punto sopra il San Teodoro, ultimo, e a -9 dalla Ferrini, che occupa l’ultima posizione che vale la salvezza diretta. Ma un passo alla volta. Fare punti domenica sarebbe un’iniezione di fiducia per i rossoblù e comunque i play out distano solo due punti.

Promozione. Ventesima giornata e Idolo, dopo la facile vittoria di Carloforte, che ospita il Selargius. Gara da “sei punti” come si diceva una volta, nonostante i sette punti di differenza in classifica. Una vittoria permetterebbe a Giolitti e compagni di fare un bel balzo in classifica e immischiare nella lotta per non retrocedere i granata di Pierpaolo Piras. Al momento gli arzanesi sono a pari punti con Villasor e S.Elia. La classifica è corta, con dieci squadre in soli nove punti. I giochi sono apertissimi, vietato però sbagliare domenica davanti al proprio pubblico.

Murino ha sostituito Ibba sulla panchina del Tortolì. Gardini tecnico del Lanusei. Ladu del Lanusei.

In realtà infatti, quello che noi chiamiamo Occhio di Santa Lucia è “la porticina”, la protezione di una conchiglia chiamata Astrea rugosa. Questo mollusco chiamato anche trottola rugosa per la sua forma, vive nei fondali rocciosi dove si nutre di alghe. Il coperchio (l’opercolo) è una sorta di tappo che protegge il mollusco quando si ritira completamente nel suo guscio, ed è costituito da calcio ricoperto da uno strato corneo.

Quando l’animale muore l’opercolo si stacca e viene spinto a riva dalle correnti. È diffuso in tutta la Sardegna e si trova facilmente nei fondali bassi in riva al mare, o sul bagnasciuga. Si presume che sia stato associato a Santa Lucia, protettrice della vista, per la sua forma che ricorda vagamente un occhio.

Da sempre la tradizione popolare attribuisce a quest’opercolo il potere di proteggere dal malocchio, infatti in dialetto viene chiamato “Sa perda ‘e s’ogu”, tanto che spesso viene incastonato in una sottile lastra d’argento e trasformato in ciondolo amuleto. In alcune zone della Sardegna si usa incastonarlo in un anello, s’aneddu de sa meigannia, che si indossa per proteggersi dall’emicrania. Viene utilizzato spesso nell’arte orafa per realizzare gioielli.