Sono state definite le tappe della prossima visita in Sardegna del ministro degli Interni e leader della Lega Matteo Salvini. Per il vicepremier sarà un mix di appuntamenti istituzionali ed elettorali.

Salvini atterrerà a Cagliari mercoledì mattina e alle 9.45 parteciperà in Prefettura al tavolo del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Alle 11 si sposterà a Quartu insieme al candidato del centrodestra, il senatore del Psd’Az Christian Solinas,  con cui andrà a incontrare gli elettori al mercato comunale.

Altri due incontri pubblici, sempre accompagnato da Solinas, sono previsti durante il prosieguo della giornata, il primo a Oristano in piazza Roma alle 13.30, dove i due pranzeranno con prodotti tipici sardi e il secondo ad Alghero alle 17, ma in luogo ancora da stabilire.

Salvini sarà in Sardegna pochi giorni dopo il leader del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio che girerà per tre giorni l’isola insieme al candidato pentastellato Francesco Desogus.

«Chiediamo risposte allo Stato, non passerelle di leaders di Governo-  Abbiamo chiesto allo Stato di intervenire su questioni che noi reputiamo fondamentali per lo sviluppo della Sardegna e, in tutta risposta, otteniamo solo che i Ministri Di Maio e Salvini vengano a fare le loro inutili passerelle preelettorali».

Franco Sabatini, Vicesegretario del Partito Democratico della Sardegna e Presidente della Commissione Bilancio del Consiglio regionale, non risparmia attacchi a quello che lui definisce un atteggiamento di superficialità da parte del Governo nazionale nei confronti dell’Isola.

«A cosa servono le preannunciate visite in pompa magna di Salvini e Di Maio? Sono inutili defilés, funzionali solo rendere ancora più tronfi gli esponenti dei due partiti Lega e M5S, convinti di avere in mano la chiave del successo alle elezioni regionali. La Sardegna ha bisogno di risposte concrete alle problematiche legate agli accantonamenti, alla metanizzazione, al lavoro, non di passerelle a scopo propagandistico dei big nazionali. I due Ministri si occupino della nostra terra, guardino con reale interesse ai suoi problemi e smettano di considerarci terra di conquista per consacrare il proprio potere personale. Dobbiamo chiudere con una certa urgenza questioni ancora aperte: il tempo programmato nelle loro agende per le vacanze preelettorali in Sardegna, lo destinino piuttosto a sciogliere i nodi delle difficoltà che abbiamo più volte inutilmente segnalato allo Stato».