Forestas, sì del Consiglio Regionale. Confederdia e Sadirs: «Si chiude un’era fatta di conflitti sindacali e divisioni tra lavoratori»

"Riteniamo quindi che il Consiglio abbia scritto una bella pagina dell’Autonomia regionale, dimostrando responsabilità e capacità di approfondimento, con una soluzione condivisa, bipartisan, non-populistica” scrivono in una nota stampa Confederdia e Sadirs.
“La legge votata a larghissima maggioranza dal Consiglio Regionale è un risultato storico per l’Agenzia Forestas e per il proprio personale: dipendenti pubblici che da vent’anni attendevano un contratto pubblico e soprattutto, interamente applicabile. Precari storici che da trent’anni attendevano certezze che (per tanti altri regionali di “serie A”) erano arrivate più rapidamente. Riteniamo quindi che il Consiglio abbia scritto una bella pagina dell’Autonomia regionale, dimostrando responsabilità e capacità di approfondimento, con una soluzione condivisa, bipartisan, non-populistica” scrivono in una nota stampa Confederdia e Sadirs.
“Come raramente accade, tutto ciò è arrivato nonostante la resistenza di “poteri forti” come gli interessi delle organizzazioni sindacali confederali: il Consiglio ha scelto ciò che era più giusto fare , trascurando ciò che era più utile o redditizio ai fini elettorali. Il Consiglio ha saputo tornare sui propri errori, riconoscerli, correggerli. Resta, al di là di tutto, una bella immagine della classe politica, che ha emozionato centinaia di operai e impiegati, che per la prima volta hanno seguito in aula e in piazza o in streaming , il dibattito sul proprio futuro”.
Ma c’è una nota stonata, continuano: “È arrivata dall’assessore Spanu che parlava di concertazione su un altro testo, diversa da quella approvato dalla I Commissione dopo lunghissimi approfondimenti iniziati a maggio 2016. Noi non sappiamo con chi avrebbe fatto questa concertazione, perché le organizzazioni autonome non hanno mai avuto l’onore di essere ascoltate sulle problematiche del contratto nazionale né sono state chiamate a discutere di un contratto di comparto: in realtà, non siamo mai stati realmente coinvolti dall’assessore”.
Un punto di partenza, la legge approvata ieri, per riportare alla normalità l’Ente Pubblico nato vent’anni fa ed erede dell’Agenzia Foreste Demaniali.
Non si vede l’ora di lasciarsi alle spalle i casi in cui, come scrivono, non si è potuti intervenire – a causa di un contratto privato nato per i taglialegna toscani ma inadeguato per un’Agenzia Regionale – con efficienza.
“Per questa nostra Agenzia regionale, struttura pubblica nata negli anni ‘90, si chiude un’era fatta di troppi conflitti sindacali e divisioni assurde tra lavoratori, causa di cattivo funzionamento ed inefficienze, anche recentemente pagate dalla collettività e dai Comuni: è il peso che resta sulla coscienza di chi ha sempre remato contro per conservare privilegi indicibili. Da oggi andiamo oltre: i lavoratori vogliono dimostrare ai Sardi che questa macchina, se opportunamente alimentata, è capace di rispondere ai nobili compiti che la Legge Forestale le affida”.
Resta, lamentano, un profondo disagio “nell’osservare che parte dell’opinione pubblica è stata indotta a pensare (e molti resteranno convinti) che ieri l’aula abbia fatto regali “elettorali” ai lavoratori oppure che i dipendenti di Forestas siano diventati pubblici dipendenti solo da ieri (magari senza concorsi o rispetto delle norme). In realtà, il percorso in Consiglio regionale durava dal maggio del 2016, dunque è tutt’altro elettorale. La Ragioneria di Stato, l’INPS, l’ISTAT ed i ministeri ed i tribunali, la stessa Regione, sanno che l’Ente Foreste (ora Forestas) è sempre stata una pubblica amministrazione. Operai, Impiegati e funzionari, al pari dei dirigenti, hanno avuto accesso al pubblico impiego secondo le normali procedure di legge”.
Nella nota stampa degli autonomi, anche i costi: “Al cittadino, certa stampa (ed ancora certi sindacalisti di professione) hanno raccontato che il cambio contrattuale di Forestas è uno sperpero di soldi pubblici. L’amministrazione regionale, invece, aveva indebitamente risparmiato negli ultimi 10 anni oltre 50 milioni di euro sottraendoli dalle tasche dei lavoratori Forestas, addirittura con trattenute sullo stipendio per disapplicare quello stesso contratto che almeno nella parte economica veniva largamente applicato in altre regioni: anche il blocco dei contratti protratto oltre i termini di legge solo in Sardegna ha reso evidente l’insostenibilità di un contratto disapplicato da sempre nella parte normativa . Poi erano arrivate anche le indagini della procura della Corte dei Conti che ha posto i riflettori sulla gestione del personale “a mansioni superiori”… Occorre d’ora innanzi collaborazione e non ostruzionismo, da parte di tutti: incluso l’Assessore al Personale, comprese le sigle sindacali confederali che sino a ieri hanno dato l’impressione di non voler risolvere i problemi per non perdere competenza sulla contrattazione. Invece l’interesse della Regione coincide con quello dei lavoratori di Forestas ma anche dell’intera collettività: bisognerà dare gambe alla riforma affinché siano sfruttate tutte le potenzialità che la nuova legge offre per la crescita professionale dei lavoratori e per la funzionalità di un’Agenzia che deve restituire in servizi all’Ambiente, nei territori ed ai Comuni, tutto quel che riceve dalla Regione. Avvieremo, già nelle prossime settimane, confronti e dialogo in tutti i cantieri ed in tutti i territori: con la mano tesa ai sindacati della Funzione Pubblica , con i quali siamo già pronti a collaborare, e con le braccia aperte per accogliere tutta la professionalità dei sindacati dell’Agro-industria, la cui esperienza può essere utile, per un’ultima importante occasione: dare finalmente ai lavoratori di Forestas la più adeguata disciplina contrattuale”.

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