Una lettera straziante che si conclude con un laconico «Scrivimi quando arrivi in paradiso» che allude a un messaggio mai recapitato al padre da una delle vittime del ponte crollato a Genova, una volta arrivata all’imbarco traghetti per la Sardegna.

La lettera è stata condivisa da migliaia di persone su Facebook, in particolare da due utenti che probabilmente non si sono premurati di verificare il contenuto della stessa. Ad accompagnare la condivisione della lettera,  la foto della vittima.

La storia però è molto diversa. La vittima ritratta in foto si chiama Marta Danisi, non è genovese ma siciliana, non stava andando in vacanza in Sardegna e soprattutto è orfana di padre da diverso tempo, come testimonia e spiega il sito Dagospia.

In questo servizio di AmNotizie Video viene raccontata per bene la storia di Marta Danisi, trasferitasi da Sant’Agata di Militello ad Alessandria per lavoro e morta mentre insieme al fidanzato e suo futuro marito Alberto Fanfani, accompagnava la madre in aeroporto.

Si continua a scavare, a Genova, ma non sono stati né individuati né recuperati altri corpi – scrive l’Ansa.

Il procuratore capo Francesco Cozzi ha detto oggi in Procura che potrebbero esserci 10-20 persone disperse. Cozzi, che coordina le indagini per la tragedia di Genova, ha affermato che è prematuro parlare di omicidio colposo stradale perché “dipende dalle possibili configurazioni di scenario”. I reati ipotizzati – attentato colposo alla sicurezza dei trasporti e disastro colposo conseguente al crollo di costruzione con omicidio colposo plurimo –, come riporta l’Ansa, sono tutti a carico di ignoti. Sabato alle 11 i funerali delle vittime saranno celebrati dall’arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, nel padiglione Jean Nouvel.

Per gli sfollati, trenta case disponibili già nei prossimi giorni: lo dice Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria. Altre cento arriveranno ma più tardi. Le case sotto il ponte, questo è sicuro, non potranno più essere abitate.