Il villanovese Anthony – ma tutti lo conoscono come Tony – Sodde ha ventisette anni e una grande passione, la natura. Adesso l’ha trasformata anche in un lavoro, ma occorre andare indietro nel tempo per ripercorrere le tappe di questo suo percorso.

Tony si accorge presto della bellezza del territorio sardo in generale e ogliastrino in particolare, della magia racchiusa nelle sue meraviglie, della sue unicità. Si innamora di quei posti che hanno un non so che di poetico, di magico. Mare e montagna convivono a poca distanza l’uno dall’altra, dove cresce lui, e questo lo affascina.

«Sin da piccolo mi sono innamorato della natura e dei suoi sentieri».

Lo dice spesso, a chi lo conosce, che il suo sogno è trasformare la passione in un lavoro. D’altronde chi sceglie il lavoro del proprio cuore affronterà ogni nuova giornata con una marcia diversa, con più anima.

«Seguire la mia passione non è mai stato semplice tra alti e bassi, giornate no e altre ricche di soddisfazioni che infondono tanta fiducia per continuare il mio cammino».

Alla fine, però, le soddisfazioni arrivano. Nasce Walking in Sardinia.

«Oggi sono una guida ambientale escursionistica certificata AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche). Ci è voluto del tempo prima che arrivassi alla decisione di lasciare i miei studi universitari. È stato un passo veramente difficile, lo ammetto, una scelta di cuore che sicuramente sarebbe andata incontro a tanti pareri negativi. Eppure, sono più che convinto che questa sia la strada giusta per me. Fare ciò che più mi piace mi fa sentire vivo e libero, mi emoziona e mi riempie di gioia».

Ma cos’è Walking in Sardinia?

Walking In Sardinia – racconta Tony – è un modo per far scoprire gli angoli meno conosciuti, le bellezze della Sardegna. Se ne racconta così la storia, le tradizioni, si condividono emozioni ed esperienze con escursioni a piedi al ritmo lento della natura.

Per gli itinerari, ampia scelta.

«Propongo itinerari naturali e percorsi a tema tra Supramonte, Gennargentu e Tacchi d’Ogliastra, territori di cui ho deciso di approfondire le mie conoscenze. Trekking preferiti? Difficile scegliere, sicuramente Cengia Giradili è uno di questi. L’escursione parte dal monumento naturale di Pedra Longa e risale lentamente lungo una vecchia mulattiera ricca di storia, anticamente percorsa dai pastori e carbonai. Colori, profumi e panorami stupendi ripagano ogni fatica».

Perché scegliere un’escursione guidata, viene quasi da chiedere, ma l’ogliastrino Tony spiega nel dettaglio le differenze.

«L’accompagnamento di una guida in ambienti naturali è sicuramente un valore aggiunto. La GAE è innanzitutto una figura professionale, qualificata dopo aver frequentato specifici corsi, realizzati a cura di enti di formazione certificati. Oltre a garantire una preparazione tecnica per ciò che riguarda la conduzione di gruppi, le guide devono possedere anche un bagaglio culturale e naturalistico e la capacità di trasmetterlo con passione e semplicità suscitando curiosità ed interesse negli accompagnati. Chi decide di partecipare a un’escursione organizzata da una Guida professionista non desidera solo essere accompagnato in sicurezza lungo un sentiero, ma vivere un’esperienza unica e speciale. In tal senso ecco perché consigliamo sempre alle persone di affidarsi a guide locali in grado di coinvolgerle in uno stretto e autentico legame al territorio con racconti, storie, valori e tradizioni.»

Con Walking In Sardinia è anche possibile organizzare trekking su misura anche per piccoli gruppi di quattro o cinque persone. Si può scegliere di volta in volta il percorso più adatto e più vicino alle diverse esigenze.

Poi, un salto dietro le quinte: «Vi siete mai chiesti cosa si nasconda dietro una giornata in escursione? Il lavoro di GAE è impegnativo, ci sono tante ore dedicate alla preparazione dei percorsi. Studio degli itinerari, sopralluoghi, formazione continua, promozione degli eventi e condizioni meteo da monitorare costantemente. Rimane comunque una professione magnifica. Non c’è niente di più gratificante che vedere i propri accompagnati affascinati dai paesaggi e da tutto ciò che offre questa nostra fantastica terra: la Sardegna!»

L’Ogliastra offre dei panorami di straordinaria bellezza e la possibilità di rilassarsi e divertirsi facendo sport ed escursioni. Ma talvolta questi posti da cartolina possono diventare dei luoghi di pericolo soprattutto a causa di nostri comportamenti imprudenti, così come spesso testimoniato dai numerosi interventi compiuti dai Carabinieri nella Provincia di Nuoro, che oggi ci spiegano come fare a non perdere l’orientamento durante le escursioni. 

L’idea di smarrirsi in un bosco secolari di leccio o tra i ginepri ci è sempre parsa un’avventura emozionante ma nella realtà, perdersi in un ambiente naturale a noi sconosciuto, è un’esperienza alquanto pericolosa. Evitare di perdersi è comunque possibile con una buona pianificazione e una serie di strumenti, tecnologici e non, che possono non solo aiutarci a ritrovare la strada, ma anche ad avvisare i soccorsi in caso di pericolo e a segnalare la propria posizione durante le escursioni.

Se avete in programma un’escursione o anche solo una passeggiata in un ambiente naturale, seguite questi semplici consigli per vivere la vostra esperienza nel modo più piacevole possibile e per evitare che si trasformi in un “giorno da dimenticare”:

– non avventuratevi mai da soli;
– per ogni evenienza, prima di partire informate qualche familiare o conoscente circa la meta da voi scelta, l’ora del ritorno e l’itinerario che intendete seguire;
– prima di affrontare una escursione in montagna è importante alimentarsi correttamente, per non andare incontro ad uno stato di sfinimento durante l’attività fisica, e dosare lo sforzo in base al proprio allenamento;
– cercate sempre di non partire troppo tardi per non ritrovarvi nel bosco dopo il tramonto: se perdeste l’orientamento quando comincia a farsi buio potreste farvi prendere dal panico e commettere errori di valutazione;
– portate nello zaino tutto l’occorrente necessario: è meglio avere un chilo in più di materiale che non userete che trovarvi senza niente in caso di necessità;
– attrezzatevi con un equipaggiamento adatto alle circostanze e indossate un abbigliamento con più capi sovrapposti che potete aggiungere o togliere facilmente a seconda della temperatura nonché delle calzature adatte al terreno dove si dovrà camminare, evitando di indossare scarpe o calzari, che potrebbero risultare pericolose per i terreni sconnessi che si stanno per affrontare;
– portare al seguito un giubbotto ad alta visibilità o con dei catarifrangenti in modo da poter essere facilmente rintracciati sia dall’alto che da eventuali soccorritori, anche nell’eventualità venissero persi i sensi;
– prepararsi all’eventualità di perdersi: disporre di un kit di emergenza che deve comprendere alcuni medicinali di pronto soccorso ed una serie di cose utili per l’orientamento e la sopravvivenza: un fischietto, una corda, fiammiferi e  accendino, una torcia, acqua, qualche alimento e, indispensabile, un GPS portatile con il quale possiamo segnalare un punto di riferimento (ad esempio dove abbiamo parcheggiato l’auto) e, qualora perdessimo l’orientamento, ci porterà a destinazione senza esitazione. Coloro che non posseggono e non intendono acquistare un navigatore GPS cartografico appositamente studiato per l’escursionismo possono arrangiarsi con lo smartphone dotato di GPS: esistono infatti delle applicazioni gratuite che possono essere un buon compromesso;
– durante la camminata cercare sempre dei punti di riferimento sui lati del sentiero percorso (grossi alberi, pareti rocciose con particolari insenature e grotte o cime più alte) in modo da poterli poi ritrovare invertendo il senso di marcia, in alternativa posizionare dei piccoli sassi, trovati lungo i sentieri, in gruppi facilmente visibili sia dagli escursionisti che dall’eventuali soccorritori;
– prima di partire ricordatevi di ricaricare la batteria dei vostri dispositivi. Per maggiore sicurezza procuratevi anche un caricabatteria portatile (power bank) e batterie di ricambio.

Cosa fare quando ci si perde e (ancora) non si dispone di un dispositivo GPS?

Può capitare a tutti di perdersi in montagna, sia agli escursionisti esperti che ai principianti. Se capite di esservi davvero persi, seguite questi step fondamentali:
fermatevi, pensate, osservate, pianificate. E soprattutto, mantenete la calma. Può sembrare più facile a dirsi che a farsi, ma se ci si lascia prendere dal panico si rischia di disperdere energia utile e di commettere errori a volte banali, che possono comportare conseguenze anche tragiche. Localizzate un punto comodo e soleggiato in cui sedervi a mangiare e a bere qualcosa e rilassatevi.

A mente lucida e fresca provate poi a ritrovare l’orientamento. Se, nell’ipotesi peggiore, non siete proprio in grado di ritrovare l’orientamento, è il momento di allertare il “112”. Per facilitare il ritrovamento potrebbe essere utile anche posizionarsi in un punto non coperto da alberi dove potete (se le condizioni lo consentono), appendere degli abiti colorati ad un albero: in questo modo avrete più possibilità di essere avvistati dagli elicotteri che sorvolano la zona, o recuperati dal personale delle Squadriglie del Comando Provinciale Carabinieri di Nuoro, militari particolarmente addestrati ad operare nelle zone più impervie e con le condizioni climatiche più avverse dell’isola. Se avete un fischietto con voi, utilizzatelo per attirare l’attenzione dei soccorritori o di altri escursionisti e indirizzarli verso il punto in cui vi trovate.

Cercate un punto riparato dove passare la notte, e non sprecare eventuale acqua e cibo che si ha con se. Sebbene possa essere un’esperienza davvero spaventosa, ricordatevi di mantenere i nervi saldi e un atteggiamento positivo poiché in quelle circostanze potrebbero davvero fare la differenza.