La classifica della prima prova regionale del Campionato Individuale Silver 3a divisione, svoltasi domenica 09 aprile 2017 presso la palestra Coni B di Cagliari, parla chiaro: Luisa Meloni, classe 2000 e originaria di Tortolì, andrà alle finali nazionali.

La giovane, atleta dell’ASD Kinesis di Mariano Rubiu e Vittoria Lecca, è arrivata quarta nella all around (comprendente trave, volteggio, corpo libero e parallele) e prima nella categoria parallele. “Le nazionali di questa categoria per Luisa sono confermate. – ha detto Rubiu – Ora può soltanto migliorare in vista del campionato italiano.”

A farle compagnia nella top ten all around delle migliori atlete di tutta la Sardegna ci sono le sue amiche e compagne di avventura Laura Cocco (2001), classificatasi sesta, e Lisa Cucca (2001), ottavo posto, entrambe di Tortolì.

La quarta concorrente, Sara Loddo (2001), nonostante le sue capacità, non ha potuto prender parte a questa prima prova per motivi di salute.

“Siamo riuscite a raggiungere questo traguardo grazie alla nostra passione e dedizione per la ginnastica artistica, ma, soprattutto, grazie all’impegno dei nostri allenatori, che ci correggono e ci spingono sempre verso nuovi obiettivi. – ha commentato Luisa a nome suo e delle sue compagne con cui condivide un forte legame di amicizia – Questa gara per noi, ma in modo particolare per me, è stata una grande emozione. E come per ogni gara a cui partecipiamo, abbiamo dato il massimo di noi anche tra lacrime e sudore supportandoci a vicenda.”

“Io e Vittoria siamo davvero soddisfatti dei risultati ottenuti dalle nostre ragazze la scorsa domenica. Quotidianamente vediamo i progressi che compiono e ne siamo orgogliosi. – ha dichiarato Mariano Rubiu – Loro sono le prime ginnaste ogliastrine. Si stanno, infatti, cimentando in una disciplina nuova che nel nostro territorio non c’è mai stata. Nonostante questa sarebbe potuto sembrare una difficoltà, loro stanno dando sempre il meglio di sé stesse avvicinandosi così a competere con le migliori atlete sarde. Adesso il nostro unico obiettivo è arrivare al podio nazionale come già accaduto con Carla Bangoni lo scorso anno.”

Sa die de sa Sardigna, come riporta Sardegna Cultura, è la festa del popolo sardo che ricorda i cosiddetti “Vespri Sardi“, cioè l’insurrezione popolare del 28 aprile 1794 con il quale si allontanarono da Cagliari i Piemontesi e il viceré Balbiano in seguito al rifiuto del governo torinese di soddisfare le richieste dell’isola titolare del Regno di Sardegna.

I Sardi chiedevano che venisse loro riservata una parte degli impieghi civili e militari e una maggiore autonomia rispetto alle decisioni della classe dirigente locale. Il governo piemontese rifiutò di accogliere qualsiasi richiesta, perciò la borghesia cittadina con l’aiuto del resto della popolazione scatenò il moto insurrezionale.

Il movimento di ribellione era iniziato già negli anni Ottanta del Settecento ed era proseguito negli anni Novanta toccando tutta l’Isola. Le ragioni erano di ordine politico ed economico insieme.

Il motivo del malcontento popolare era dovuto anche al fatto che la Sardegna era stata coinvolta nella guerra della Francia rivoluzionaria contro gli stati europei e dunque contro il Piemonte. Nel 1793 una flotta francese aveva tentato di impadronirsi dell’Isola, sbarcando a Carloforte e insistendo successivamente anche a Cagliari. I Sardi però opposero resistenza con ogni mezzo, in difesa della loro terra e dei Piemontesi che dominavano allora in Sardegna. Questa resistenza ai Francesi aveva entusiasmato gli animi, perciò ci si aspettava un riconoscimento ed una ricompensa dal governo sabaudo per la fedeltà dimostrata alla Corona.

La scintilla che fece esplodere la contestazione fu l’arresto ordinato dal viceré di due capi del partito patriottico, gli avvocati cagliaritani Vincenzo Cabras ed Efisio Pintor. Siamo appunto al 28 aprile del 1794: la popolazione inferocita decise di allontanare dalla città il viceré Balbiano e tutti i Piemontesi, che nel mese di maggio di quell’anno furono imbarcati con la forza e rispediti nella loro regione. Incoraggiati dalle vicende cagliaritane, gli abitanti di Alghero e Sassari fecero altrettanto.

Ma l’allontanamento non durò tanto: nel giro di poco tempo i Piemontesi ritornarono in Sardegna e tutto ricominciò più o meno come prima.