Ricomincia da Ghilarza il cammino dell’Antes Ogliastra Volley nel campionato regionale di serie C femminile.  Ritorno sul campo di gara tra i più difficili per la squadra del Presidente Ferrai, visto che la squadra del Guilcer, da quando ha recuperato la forte opposta Piccioni, ha inanellato ben quattro vittorie nelle ultime 5 gare.

” Quella che ci aspetta sabato sera è indubbiamente una gara non facile e anche delicata – afferma il secondo allenatore Mario Arras – loro, al completo, sono una squadra di medio-alta classifica e possono contare su uno dei terminali d’attacco più forti della categoria. Inoltre, il primo turno di campionato dopo le Festività Natalizie, e il conseguente fermo di tre settimane, si presta sempre a tante sorprese.”

Per le biancorosse il 2017  porta subito una gradita sorpresa: dopo una quarantina di giorni d’assenza per motivi di lavoro all’estero, torna nel gruppo ogliastrino il capitano Simona Marci. La forte palleggiatrice tortoliese sarà subito disponibile per dare una mano alle proprie compagne già dalla ripresa del campionato, nel cammino che potrebbe portare ai tanto desiderati playoff promozione.

Nel settore giovanile, proseguono con successo gli impegni delle squadre biancorosse. Nella prima gara del nuovo anno del campionato under 16, vince ancora la Joias Ogliastra Volley; con il netto risultato di 3 a 0 (25-5; 25-10; 25-7) sulle avversarie della Pallavolo Cardedu, le ogliastrine proseguono imbattute il loro cammino. Mattatrice dell’incontro è stata la quattordicenne Sofia Pirisino, particolarmente ispirata sia in attacco sia con il suo servizio in salto.

Domenica scenderanno in campo anche altre due squadre giovanili: le giovanissime del gruppo under 14 affronteranno alle 11 la squadra dell’Airone, fatta in sinergia con il Cardedu; le più grandi, dell’under 18, ancora imbattute, si recheranno a Oliena per la prima gara del girone di ritorno e per mantenere il primo posto in classifica.

Sa die de sa Sardigna, come riporta Sardegna Cultura, è la festa del popolo sardo che ricorda i cosiddetti “Vespri Sardi“, cioè l’insurrezione popolare del 28 aprile 1794 con il quale si allontanarono da Cagliari i Piemontesi e il viceré Balbiano in seguito al rifiuto del governo torinese di soddisfare le richieste dell’isola titolare del Regno di Sardegna.

I Sardi chiedevano che venisse loro riservata una parte degli impieghi civili e militari e una maggiore autonomia rispetto alle decisioni della classe dirigente locale. Il governo piemontese rifiutò di accogliere qualsiasi richiesta, perciò la borghesia cittadina con l’aiuto del resto della popolazione scatenò il moto insurrezionale.

Il movimento di ribellione era iniziato già negli anni Ottanta del Settecento ed era proseguito negli anni Novanta toccando tutta l’Isola. Le ragioni erano di ordine politico ed economico insieme.

Il motivo del malcontento popolare era dovuto anche al fatto che la Sardegna era stata coinvolta nella guerra della Francia rivoluzionaria contro gli stati europei e dunque contro il Piemonte. Nel 1793 una flotta francese aveva tentato di impadronirsi dell’Isola, sbarcando a Carloforte e insistendo successivamente anche a Cagliari. I Sardi però opposero resistenza con ogni mezzo, in difesa della loro terra e dei Piemontesi che dominavano allora in Sardegna. Questa resistenza ai Francesi aveva entusiasmato gli animi, perciò ci si aspettava un riconoscimento ed una ricompensa dal governo sabaudo per la fedeltà dimostrata alla Corona.

La scintilla che fece esplodere la contestazione fu l’arresto ordinato dal viceré di due capi del partito patriottico, gli avvocati cagliaritani Vincenzo Cabras ed Efisio Pintor. Siamo appunto al 28 aprile del 1794: la popolazione inferocita decise di allontanare dalla città il viceré Balbiano e tutti i Piemontesi, che nel mese di maggio di quell’anno furono imbarcati con la forza e rispediti nella loro regione. Incoraggiati dalle vicende cagliaritane, gli abitanti di Alghero e Sassari fecero altrettanto.

Ma l’allontanamento non durò tanto: nel giro di poco tempo i Piemontesi ritornarono in Sardegna e tutto ricominciò più o meno come prima.