Imparare a fare il manager, giocando. E’ ciò che stanno sperimentando in queste ultime settimane gli alunni delle 5 A e B dell’Istituto Tecnico Commerciale Antonio Gramsci di Tortolì, partecipando ad un importante progetto di alta formazione utilizzato per la prima volta nelle scuole della Sardegna: il Business Game.

Si tratta di una piattaforma software di utlima generazione che simula in modo estremamente realistico e coerente la gestione di un’azienda: nel caso degli studenti dell’Itc dovranno simulare una start-up che ha l’obiettivo di lanciare sul mercato una nuova applicazione mobile. Partecipando al torneo di Business Game, i giovani studenti hanno così la grande possibilità di mettere in pratica le loro abilità come direttori di azienda.

“I Business game sono strumenti attraverso i quali si pensa, si progetta, si produce e soprattutto si sperimenta un pensiero strategico – spiega il formatore manageriale, e tutor dei ragazzi, Nicola Calace Salvemini – uno straordinario strumento formativo solitamente riservato alla formazione manageriale o post-universitaria.”

Gli studenti, infatti, divisi in cinque squadre composte da quattro ragazzi, sono entrati nel ruolo di manager competendo tra loro, per ottenere il successo aziendale all’interno di un mercato simulato altamente competitivo, dove  sperimentano le proprie capacità gestionali, decisionali e relazioni.

Molto compiaciuti del lavoro svolto dagli alunni, i docenti dell’Itc e il tutor,  che ha così  commentato: “siamo entusiasti della risposta degli studenti che si sono calati perfettamente nella parte di manager. E’ stato un grande piacere vederli così coinvolti, per noi è una grande soddisfazione.”

Il prete statunitense Lawrence Kozak, di 51 anni, è stato arrestato per aver sperperato oltre 40mila euro in microtransazioni di giochi come Candy Crush e Mario Kart Tour, utilizzando i fondi della sua Chiesa. Le microtransazioni sono diventate una caratteristica comune nei giochi popolari di oggi, sia su dispositivi mobili che su console.

Tuttavia, questa dipendenza può avere conseguenze devastanti sul portafoglio, come dimostra il caso del prete, che ha rubato migliaia di dollari dalle carte di credito collegate alla chiesa per finanziare la sua abitudine al gioco.

Kozak è stato accusato di furto e altri crimini perpetrati nel corso di tre anni, secondo quanto riferito dalla procura della contea di Chester, Filadelfia. Le indagini hanno rivelato che ha speso un’enorme somma in transazioni Apple dal 2019 al 2022. Sebbene abbia ammesso di aver effettuato gli acquisti per migliorare la sua esperienza di gioco, ha negato di averlo fatto intenzionalmente con i fondi della chiesa, sostenendo che fossero collegati al suo telefono per acquisti legittimi per la parrocchia e che li abbia utilizzati accidentalmente.

Successivamente, Kozak ha restituito alla chiesa 8000 dollari in “rimborsi parrocchiali” e si è scusato con la comunità per il suo errore, impegnandosi a restituire l’intera somma spesa.