Tortolì. Si cercano i responsabili dell’attentato al gommista
Gli inquirenti continuano ad indagare sul raid incendiario ai danni del gommista tortoliese. I carabinieri della compagnia di Lanusei e della stazione di Tortolì, guidati dal capitano Danilo Cimicata e dal maresciallo Marcello Cangelosi, proseguono con le indagini. Obiettivo quello di
Gli inquirenti continuano ad indagare sul raid incendiario ai danni del gommista tortoliese.
I carabinieri della compagnia di Lanusei e della stazione di Tortolì, guidati dal capitano Danilo Cimicata e dal maresciallo Marcello Cangelosi, proseguono con le indagini. Obiettivo quello di individuare i responsabili del raid incendiario che venerdì ha distrutto 1200 pneumatici, una barca, quattro auto e un furgoncino in una rimessa di Via Generale Toxiri a Tortolì, gestita dal gommista Marco Piras, già finito nel mirino degli incendiari lo scorso anno. Fortunatamente nella notte di venerdì le telecamere hanno ripreso l’accaduto, mostrando un giovane incappucciato che sparge benzina e olio sulle gomme e che fa poi partire il rogo nel piazzale del gommista. Gli inquirenti sperano di risalire presto all’identità di questa persona.
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Va in vacanza e con le telecamere installate per sorvegliare il gatto sorprende il vicino a fare sesso sul suo letto
La donna, dopo aver visto la scena inaspettata sullo schermo del suo cellulare durante le vacanze, ha deciso di sporgere denuncia una volta tornata in città, fornendo prove fotografiche e video dell'accaduto.
Una vicenda avvenuta a Torino nel settembre 2019, dove una donna ha scoperto tramite una telecamera installata per controllare il suo gatto che il vicino usava il suo letto per incontri sessuali con un altro uomo, presumibilmente l’amante, ha recentemente visto la conclusione del processo.
La donna, dopo aver visto la scena inaspettata sullo schermo del suo cellulare durante le vacanze, ha deciso di sporgere denuncia una volta tornata in città, fornendo prove fotografiche e video dell’accaduto.
Il tribunale di Torino ha emesso la sentenza condannando sia il vicino che la proprietaria dell’alloggio a otto mesi di reclusione ciascuno per violazione di domicilio. Risulta che la proprietaria dell’appartamento fosse l’unica detentrice delle chiavi e le avesse passate al vicino per permettergli di utilizzare l’appartamento per gli incontri segreti con l’amante, dato che nel suo appartamento viveva il compagno.
La condanna è stata quindi emessa per l’intrusione non autorizzata nell’abitazione della donna e per la violazione della sua privacy.
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