Si terrà sabato 6 settembre la prima caccia al tesoro tra i nuragici, organizzata dallo staff del Seleni green park.

“L’idea della caccia al tesoro tra i nuragici ” spiegano gli organizzatori “nasce dalla necessità di far scoprire ai lanuseini ( e non) il proprio territorio. Il tesoro da scoprire è proprio il nostro bosco con le tante bellezze che racchiude. La nostra” proseguono gli organizzatori “è una delle più belle zone archeologiche della Sardegna, immersa in uno splendido polmone verde dal grande pregio naturalistico”.

“Lo scopo più importante per noi del Selèni Green Park è quello di far scoprire o riscoprire questi luoghi, infatti i partecipanti verranno dotati di mappa che permetterà loro di attraversare tutti i luoghi più significativi del nostro altopiano avendo come punto di riferimento proprio le tombe dei giganti e il villaggio nuragico di Gennacìli”.

Semplice il regolamento: L’area di gioco della caccia al tesoro è individuata esclusivamente a Lanusei nella piana del Selèni.  Sarà cura di ogni squadra munirsi di una torcia e una bussola per l’orientamento nel bosco al calar della sera. L’organizzazione fornirà una mappa con la rappresentazione dell’area di gioco. Ogni squadra dovrà essere composta da massimo dieci persone. Ad ogni squadra verrà dato il primo indizio (diverso per tutti) che darà il via alla gara.  Ad ogni punto di stazione si troverà il biglietto per il punto successivo.Vincerà la squadra che porterà tutti i biglietti nel minor tempo possibile.

Sarà consentito esclusivamente lo spostamento a piedi ed in bicicletta, mentre è severamente vietato l’utilizzo di mezzi a motore. Ad ogni squadra verrà chiesta una quota di iscrizione di 10 euro. Il premio? Un tagliere di prodotti tipici locali e una bevanda per ogni componente.

L’appuntamento è per sabato 6 settembre alle ore 18 presso il Seleni Green Park di Lanusei.

Una vicenda avvenuta a Torino nel settembre 2019, dove una donna ha scoperto tramite una telecamera installata per controllare il suo gatto che il vicino usava il suo letto per incontri sessuali con un altro uomo, presumibilmente l’amante, ha recentemente visto la conclusione del processo.

La donna, dopo aver visto la scena inaspettata sullo schermo del suo cellulare durante le vacanze, ha deciso di sporgere denuncia una volta tornata in città, fornendo prove fotografiche e video dell’accaduto.

Il tribunale di Torino ha emesso la sentenza condannando sia il vicino che la proprietaria dell’alloggio a otto mesi di reclusione ciascuno per violazione di domicilio. Risulta che la proprietaria dell’appartamento fosse l’unica detentrice delle chiavi e le avesse passate al vicino per permettergli di utilizzare l’appartamento per gli incontri segreti con l’amante, dato che nel suo appartamento viveva il compagno.

La condanna è stata quindi emessa per l’intrusione non autorizzata nell’abitazione della donna e per la violazione della sua privacy.