Roma, inaugurato il vigneto urbano di San Sisto

Inaugurato il nuovo vigneto realizzato nel Parco di San Sisto, alle pendici di Villa Celimontana.
Roma, inaugurato il vigneto urbano di San Sisto.
Inaugurato il nuovo vigneto realizzato nel Parco di San Sisto, alle pendici di Villa Celimontana.
Un pezzo di storia in vigna: inaugurato a San Sisto l’impianto urbano a Roma. Roma inaugura una nuova, affascinante iniziativa che unisce storia, agricoltura e tecnologia. Nel suggestivo Parco di San Sisto, alle pendici di Villa Celimontana, è stato tagliato il nastro del nuovo vigneto urbano, un progetto che recupera una dimensione fondamentale della capitale, legata alla terra e al cibo.
Il vigneto, che si estende su una superficie di circa 1.400 metri quadrati, è il cuore pulsante del progetto Roma Mater Vinorum, nato da un accordo di collaborazione con l’Associazione internazionale Iter Vitis, riconosciuta dal Consiglio d’Europa. L’iniziativa ha riportato in vita le 7 specie storiche autoctone che costituivano i vigneti della Roma antica, che un tempo coprivano larga parte dell’area del Palatino, dell’Aventino e di quella poi divenuta dei Fori Imperiali. Sono state utilizzate oltre 1.000 barbatelle delle varietà Bellone, Nero Buono di Cori, Cesanese, Moscato di Terracina, Mammolo, Abbuoto e Malvasìa Puntinata.
Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il sindaco Roberto Gualtieri e l’assessora capitolina all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti Sabrina Alfonsi, insieme a figure di rilievo come il presidente del CNEL, Renato Brunetta, Emanuela Panke, presidente di Iter Vitis, e professori universitari, oltre ai dirigenti scolastici degli Istituti Tecnici Agrari “Emilio Sereni” e “Giuseppe Garibaldi”.
Il vigneto di San Sisto non ha solo una vocazione culturale, ma costituisce anche un fondamentale presidio ambientale. Grazie alla collaborazione con la startup Citiculture, sui filari sono stati installati sensori climatici, alimentati da pannelli fotovoltaici. Questi dispositivi avanzati consentono il rilevamento della temperatura e dell’umidità, della pressione atmosferica, dell’intensità dell’irraggiamento solare e della presenza di inquinanti come il particolato fine PM 2,5 e PM10. Tutte le informazioni sulle caratteristiche vegetazionali e ambientali sono illustrate da appositi pannelli didattici allestiti attorno al vigneto, rendendolo un autentico laboratorio ambientale a cielo aperto.
L’assessora Alfonsi ha sottolineato che l’impianto di San Sisto rappresenta un esempio concreto di come la viticoltura urbana possa dialogare con il mondo della ricerca, svolgendo un’importante funzione di mitigazione climatica, assorbendo anidride carbonica, abbassando le temperature e favorendo la biodiversità e la presenza degli insetti impollinatori.
Il sindaco Gualtieri ha espresso il suo orgoglio per l’inaugurazione, definendolo un altro tassello per il recupero di una dimensione fondamentale di Roma legata all’agricoltura. “È un’idea che replichiamo anche in altri ambiti e, se da un lato estendiamo quantitativamente la porzione di territorio destinata all’agricoltura, dall’altro inneschiamo processi di riqualificazione urbana”, ha dichiarato Gualtieri.
Il progetto Roma Mater Vinorum, premiato nell’ottobre 2024 come miglior progetto europeo di valorizzazione della cultura del vino e della vite, è solo all’inizio. Il lavoro avviato porterà alla realizzazione di diversi vigneti urbani in siti storici, che costituiranno una vera e propria rete di itinerari culturali alternativi agli usuali percorsi turistici e, al contempo, preziosi presidi ambientali e storico-didattici. La realizzazione del vigneto di San Sisto, come ha concluso l’assessora Alfonsi, apre un nuovo capitolo della viticoltura a Roma.

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