Roma rende omaggio al Maestro del jazz: ad Armando Trovajoli la sala concerti della Casa del Jazz.

Nel cuore pulsante della musica romana, la Casa del Jazz celebra i suoi vent’anni con un gesto che ha il sapore della gratitudine e della memoria viva: la sala concerti più importante del complesso viene ufficialmente intitolata ad Armando Trovajoli, straordinario compositore, pianista e innovatore, una figura che ha segnato in profondità la storia del jazz italiano e internazionale.

Armando Trovajoli (Wikipedia)

In un’atmosfera carica di emozione e riconoscimento, l’evento si è svolto alla presenza del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, dell’Assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio, della Presidente della Fondazione Musica per Roma Claudia Mazzola e dell’Amministratore Delegato Raffaele Ranucci, insieme a chi ha condiviso la vita e l’arte con il Maestro, come la moglie Mariapaola Sapienza e musicisti di primo piano come Roberto Gatto, Enrico Pieranunzi e Rosario Giuliani. Trovajoli è stato molto più di un grande pianista: a partire dagli anni Quaranta fu un pioniere nel portare il jazz nel tessuto culturale italiano, mescolandolo con sensibilità e intelligenza alla tradizione melodica del nostro Paese. Collaborò con giganti assoluti come Duke Ellington, Stéphane Grappelli e Django Reinhardt, partecipò a festival leggendari, come quello di Parigi del 1949, suonando accanto a miti come Charlie Parker e Miles Davis. Ma la sua grandezza non si fermò all’esecuzione: la sua mente creativa portò il jazz anche al cinema, nel teatro musicale, nelle orchestre radiofoniche, rendendolo accessibile e popolare senza mai tradirne la profondità. Con il suo stile elegante, raffinato e allo stesso tempo diretto, riuscì a parlare a pubblici diversi, attraversando epoche, generi e palcoscenici con una coerenza rara. Intitolare a lui questa sala significa non solo ricordare un gigante, ma anche affermare con forza il valore della musica come patrimonio collettivo, capace di evolversi e di unire. In questo spazio che porta il suo nome, il suono continuerà a vibrare e raccontare storie, proprio come avrebbe voluto Armando Trovajoli: con anima, passione e libertà.

Roma, un viale per Mariangela, la grande anima del cinema italiano.

Nel cuore verde di Roma, tra i viali silenziosi e intrisi di arte di Villa Borghese, c’è ora un nuovo nome che risuona con forza e delicatezza: quello di Mariangela Melato, una delle attrici più straordinarie che il nostro Paese abbia mai conosciuto.

Una targa, inaugurata con affetto e partecipazione, segna il viale a lei dedicato, a pochi passi dalla Casa del Cinema, nel luogo forse più simbolico e appropriato per omaggiare una donna che ha vissuto la sua esistenza in simbiosi con il palcoscenico e la macchina da presa. A rendere omaggio alla sua memoria, il Sindaco Roberto Gualtieri, la presidente del Municipio II Francesca Del Bello, insieme a chi l’ha amata profondamente: la sorella Anna, il presidente dell’Associazione Mariangela Melato Giorgio Assumma, e gli amici di una vita, Renzo Arbore, Michele Placido, Giancarlo Giannini e Gabriele Lavia.

Mariangela Melato (Wikipedia)

Tutti uniti in un momento carico di emozione e riconoscenza, per restituire a Mariangela uno spazio pubblico che continuerà a pronunciare il suo nome ogni giorno. Un gesto che non è soltanto simbolico ma necessario, perché, come ha ricordato il primo cittadino, anche la toponomastica è una forma di racconto, e per troppo tempo ha raccontato una storia tutta al maschile. Dedicare un viale a Mariangela Melato significa dare voce a una donna che ha saputo emozionare e far riflettere milioni di spettatori, attraversando cinema, teatro e televisione con uno stile unico, potente, mai convenzionale. Le sue interpretazioni hanno segnato un’epoca e raccontato un’Italia in continua trasformazione, capace di riconoscersi nei suoi personaggi intensi, ironici, fragili e forti. La sua presenza, oggi, si intreccia con quella di Marcello Mastroianni, a pochi passi da Largo che porta il suo nome, in un dialogo silenzioso tra due grandi del nostro cinema. Questo viale è ora un luogo di memoria viva, un cammino che attraversa l’arte, la bellezza e il talento, quello autentico, che non muore mai.