Lo sapevate? La chiesa con la cupola che si vede ma non c’è

A Roma c'è una chiesa che presenta una cupola ma in realtà è solo un'illusione ottica. Scoprite dove si trova questo luogo così particolare.
Lo sapevate? La chiesa con la cupola che si vede ma non c’è.
A Roma c’è una chiesa che presenta una cupola ma in realtà è solo un’illusione ottica. Scoprite dove si trova questo luogo così particolare.
La straordinaria illusione ottica della Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola: un capolavoro di ingegno e arte a Roma.
Lo sapevate? Esiste a Roma un luogo che sorprende e affascina visitatori e esperti d’arte per un motivo molto particolare. Si tratta di una chiesa che, a prima vista, appare dotata di una maestosa e imponente cupola, un elemento architettonico tipico delle chiese barocche della capitale italiana, simbolo di grandiosità e spiritualità. Tuttavia, ciò che rende questa chiesa così unica e intrigante è che la sua famosa cupola non esiste realmente: si tratta di un’illusione ottica, una perfetta trompe-l’œil che inganna l’occhio di chi si trova di fronte a questa meraviglia. La chiesa in questione è la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, un capolavoro di arte e ingegno situato nel cuore di Roma, nel rione Parione, nei pressi di Piazza Sant’Ignazio. Questa chiesa, costruita tra il 1626 e il 1650 su progetto dell’architetto olandese Orazio Grassi, rappresenta uno degli esempi più affascinanti di arte barocca e di come la maestria degli artisti possa giocare con la percezione visiva. La cupola di Sant’Ignazio di Loyola è un esempio perfetto di trompe-l’œil, una tecnica artistica che crea un’illusione di profondità e tridimensionalità su superfici bidimensionali. La sua superficie dipinta e decorata con affreschi e trompe-l’œil rappresenta un cielo aperto con nuvole, angeli, e un senso di vastità che si estende ben oltre le mura della chiesa. La sensazione di apertura e di spazio infinito che si percepisce entrando in questa chiesa è così potente che sembra di trovarsi sotto una vera cupola, ma in realtà tutto ciò è stato magistralmente dipinto e progettato per ingannare l’occhio. La composizione artistica di Sant’Ignazio di Loyola dimostra l’estro e la genialità degli artisti barocchi, che combinano pittura, architettura e prospettiva per creare effetti sorprendenti e coinvolgenti. Questa chiesa rappresenta dunque un esempio straordinario di come l’arte possa sfidare le leggi della percezione umana, offrendo a chi la visita un’esperienza unica e coinvolgente, un vero e proprio viaggio tra realtà e illusione. Se volete scoprire dove si trova questo luogo così particolare e lasciarvi affascinare dalla sua incredibile magia ottica, non potete perdere l’occasione di visitare la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, un tesoro nascosto nel cuore di Roma che continua a stupire e incantare chiunque varchi le sue soglie.

La cupola che si vede ma non c’è
La chiesa di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio è un luogo di culto cattolico di Roma; in splendido stile barocco italiano, è adiacente al Collegio Romano di cui era cappella universitaria e affaccia su piazza Sant’Ignazio.
I lavori per la realizzazione della chiesa cominciarono nel 1626 e fu dedicata a Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, che era stato canonizzato il 12 marzo 1622.
Grande mecenate dell’opera fu il vescovo Ludovico Ludovisi, nipote di papa Gregorio XV, che era deceduto nel 1623 ed aveva canonizzato Ignazio di Loyola. L’edificio è stato più volte attribuito a vari architetti, che hanno operato nella prima metà del XVII secolo a Roma: Domenichino, Girolamo Rainaldi, Alessandro Algardi (a quest’ultimo viene comunque attribuita la maestosa facciata).

La cupola che si vede ma non c’è
La Chiesa nasconde una spettacolare illusione ottica che lascia tutti a bocca aperta. Per sopperire alla mancanza di fondi destinati alla costruzione della cupola, il frate gesuita (nonché pittore) Andrea del Pozzo ideò uno stratagemma ingegnoso.
Agli occhi del visitatore la gigantesca cupola appare in tutto il suo splendore, ma percorrendo la navata per scorgerla da vicino si nota un appiattimento. Un insolito fenomeno facilmente spiegabile: la cupola non fu mai realizzata per alcuni problemi tecnici.
Andrea del Pozzo, per non lasciare l’edificio sacro incompleto, decise di dotarlo ugualmente di una cupola, anche se fittizia, dipingendola con la tecnica del trompe-l’oeil, creando un’illusione ottica che permettesse di percepirla tridimensionale se guardata da un determinato punto di vista segnato sulla pavimentazione.

La chiesa con la cupola che si vede ma non c’è
Del Pozzo sistemò al di sopra del soffitto un dipinto prospettico realizzato su tela che, se guardato da un preciso punto, dà l’impressione di essere tridimensionale.
Per ammirare questa spettacolare illusione ottica bisogna andare verso l’altare e posizionarsi sul tondo dorato che si trova nel marmo pavimentale della navata centrale. La maestosa cupola in muratura prevista dal progetto, forse per motivi economici, non venne mai realizzata. Si dice anche che siano stati gli abitanti del luogo a non desiderare una cupola troppo grande che oscurasse loro il sole.

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