Sora Lella aiutò gli ebrei romani durante il rastrellamento del Ghetto

La mitica Sora Lella, cuoca e attrice simbolo di Roma, cucinava per gli ebrei romani nascosti in una botola del Fatebenefratelli.
Sora Lella aiutò gli ebrei romani durante il rastrellamento del Ghetto.
La mitica Sora Lella, cuoca e attrice simbolo di Roma, cucinava per gli ebrei romani nascosti in una botola del Fatebenefratelli.
Come riporta un articolo de La Repubblica, la giovane Elena Fabrizi portava il cibo alle persone nascoste dentro l’ospedale. Alla Casa del Cinema la testimonianza dei nipoti.
Durante l’occupazione nazista, l’Ospedale Fatebenefratelli di Roma si trasformò in un rifugio per molti ebrei.
Nel tumulto dell’ottobre del ’43, la giovane Elena Fabrizi, impegnata nella cucina di casa e nella vendita di piatti, condivideva gli avanzi con gli ebrei nascosti nel sottosuolo dell’ospedale dell’Isola Tiberina, in una stanza da quattro letti adibita all’isolamento.
In una bottega segreta situata in piazza della Cancelleria, la famiglia Fabrizi-Trabalza ospitava una famiglia ebrea.
La situazione divenne critica quando le SS tentarono di costringere suo nonno a consegnare le chiavi del rifugio. Solo grazie all’intervento di un miliziano che lo conosceva riuscì a sfuggire a un destino incerto. La nonna, colta da una violenta colica per una settimana a causa della paura, ha vissuto quei momenti con angoscia.
La storia di questa famiglia è solo uno dei tanti esempi di coloro che hanno deciso di non restare indifferenti all’orrore della persecuzione degli ebrei. Anche il dottor Giovanni Borromeo del Fatebenefratelli inventò il “morbo di K”, una malattia contagiosa inesistente con la lettera “K” ispirata ai cognomi degli ufficiali nazisti Kesserling e Kappler. Questa finta patologia veniva utilizzata per nascondere gli ebrei romani nel reparto isolato.
L’ospedale e gli edifici circostanti sono ora testimoni silenziosi di quegli atti coraggiosi compiuti da persone che scelsero di non voltarsi dall’altra parte durante quei tempi oscuri.
La figura della Sora Lella, ispirata dalla vicenda di famiglia, è stata portata alla ribalta come una popolana ebrea del ghetto di Portico Ottavia, nel racconto televisivo Rai Storia d’amore e d’amicizia.
Il progetto “Il Civico Giusto” di RomaBPA – Mamma Roma e i Suoi Figli Migliori continua a onorare questi individui coraggiosi che rischiarono la propria vita per difendere la dignità umana durante l’era del nazifascismo. In occasione dell’80º anniversario del rastrellamento del ghetto, sono stati pianificati una serie di eventi dedicati a coloro che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia di Roma.

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