Festival Anomalie, il circo contemporaneo che rinasce a Tor Bella Monaca

Con un programma ricco e variegato, la manifestazione si conferma come un appuntamento imperdibile per gli amanti del circo contemporaneo, portando arte, cultura e sperimentazione in uno dei quartieri più popolari della capitale, Tor Bella Monaca.
Festival Anomalie, il circo contemporaneo che rinasce a Tor Bella Monaca.
La periferia romana si prepara a trasformarsi in un palcoscenico a cielo aperto. Dal 30 agosto al 15 settembre 2025, il Festival Anomalie torna a Largo Mengaroni, nel cuore del Municipio VI, per la sua 19esima edizione. Con un programma ricco e variegato, la manifestazione si conferma come un appuntamento imperdibile per gli amanti del circo contemporaneo, portando arte, cultura e sperimentazione in uno dei quartieri più popolari della capitale, Tor Bella Monaca.
Il festival, ideato e diretto da Chiara Crupi e Nicola Danesi de Luca, propone 32 spettacoli realizzati da 22 compagnie, con una forte e significativa presenza di artiste donne. Il programma include 5 prime nazionali, 2 regionali e 1 prima internazionale, offrendo un panorama completo delle nuove creazioni e dei debutti assoluti nel mondo del circo.
Un linguaggio universale per un pubblico senza confini
Anomalie si distingue per una scelta artistica audace e una precisa vocazione sociale. L’architettura del festival è concepita per essere leggera e stratificata: spettacoli intimi e installativi si alternano a grandi momenti di visione collettiva, creando un’esperienza coinvolgente e dinamica. Il programma spazia dal teatro aereo alla clownerie, dalle discipline acrobatiche all’antipodismo, dalla comicità al canto lirico, dimostrando la versatilità e la ricchezza del circo contemporaneo.
La priorità del festival è data alle opere senza parole, un scelta che mira a superare le barriere linguistiche e culturali, raggiungendo un pubblico eterogeneo senza distinzione di età o provenienza. Questo approccio si fonda sulla convinzione che le emozioni – il coraggio, il dolore, la gioia – non hanno bisogno di parole per essere comprese, ma si percepiscono e si accolgono con il corpo. Il circo, in questa sua forma più evoluta, si afferma come un linguaggio diretto e universale, capace di unire tecnica, narrazione e trasformazione urbana.
Arte e rigenerazione urbana: una scelta politica e poetica
Portare il nuovo circo contemporaneo nelle periferie romane non è solo un atto artistico, ma una vera e propria dichiarazione di intenti. Anomalie si propone di trasformare luoghi marginali in centri di produzione culturale, rendendo l’arte circense più avanzata, sperimentale e accessibile. Questa scelta, poetica e politica al tempo stesso, mira a rigenerare lo spazio pubblico e a sperimentare formati e processi che nascono da relazioni autentiche con il territorio e con gli artisti.
Il festival offre inoltre cinque laboratori dedicati alla documentazione degli appuntamenti, che saranno raccontati attraverso riprese video, podcast e contenuti social, coinvolgendo attivamente la comunità nella narrazione dell’evento.
“L’anomalia è sempre più necessaria in un tempo che tende all’omologazione”, dichiarano i direttori artistici Chiara Crupi e Nicola Danesi de Luca. “Il circo, con la sua capacità di parlare a tutti senza parlare, è il linguaggio più adatto per rigenerare lo spazio pubblico e sperimentare formati, poetiche e processi che nascono da relazioni vere con il territorio e con gli artisti.”
Un festival per la comunità
Il Festival Anomalie è un evento gratuito per i residenti del Municipio VI, una manifestazione pensata appositamente per chi ha bisogno che l’arte non rimanga confinata nei centri culturali, ma venga a bussare sotto casa. In un’epoca in cui l’omologazione rischia di soffocare la creatività, Anomalie rappresenta un’opportunità unica per scoprire il potere trasformativo dell’arte, celebrando la diversità e l’inclusione attraverso il linguaggio universale del circo.

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