Piazza Perin del Vaga, storia di un leccio centenario
Alla scoperta della Roma nascosta: riproponiamo questo bell'articolo di Roma Capitale e parliamo di un leccio secolare che troneggia nel quartiere Flaminio.
Piazza Perin del Vaga, storia di un leccio centenario.
Alla scoperta della Roma nascosta: riproponiamo questo bell’articolo di Roma Capitale e parliamo di un leccio secolare che troneggia nel quartiere Flaminio.
Alla scoperta di un angolo nascosto di Roma: il leccio centenario di Piazza Perin del Vaga.
Nel cuore del quartiere Flaminio, un’area in costante trasformazione, resiste una piccola piazza ovale che conserva il fascino di un tempo. Al centro di questo spazio si erge un leccio imponente, piantato più di cento anni fa, che non solo offre ombra ma racconta una storia radicata nella memoria del quartiere. Un tempo chiamato semplicemente “leccio”, oggi l’albero è noto come “Tutta Roma”, un nome affettuoso datogli dai bambini che, negli anni ’30, si arrampicavano sui suoi rami per ammirare dall’alto la città in continua evoluzione.
Come ricorda una targa posta sul tronco, dal 1935 questo albero è diventato più di una semplice pianta. I ragazzini, salendo fino ai suoi rami più alti, esclamavano: “Anvedi da quassù, se vede tutta Roma!”. E così il leccio divenne “Tutta Roma”, un simbolo di appartenenza e di affetto per la comunità.
Durante la costruzione delle nuove case popolari, parte del progetto innovativo “Flaminio II” promosso dall’Istituto Case Popolari, il vecchio leccio avrebbe dovuto essere abbattuto. Ma gli abitanti del quartiere si opposero con forza. Per loro, quell’albero non era solo un elemento del paesaggio, ma un vero e proprio compagno di vita, parte integrante della piazza e della loro storia quotidiana.
Oggi, il leccio si staglia con le sue ampie fronde, quasi raggiungendo i piani alti degli edifici circostanti. Gli abitanti lo considerano ancora un punto di riferimento: le sue radici affondano nella piazza e nella memoria collettiva, creando un’atmosfera d’altri tempi. Le panchine sotto i suoi rami invitano a fermarsi e godere della quiete che ancora si respira in questa parte di Roma, come se la modernità non fosse mai arrivata fino a lì.
Le case che circondano la piazza furono completate negli anni ’30, destinate ad accogliere circa 300 famiglie. La configurazione architettonica del complesso, con i suoi cortili interni e i grandi cancelli che collegano la piazza alla strada, favoriva la nascita di una comunità vivace. La gente si incontrava quotidianamente, chiacchierava sotto i portici o tra gli archi che definiscono l’ellisse della piazza, mentre i bambini giocavano sotto l’occhio vigile del leccio.
Nonostante il quartiere Flaminio sia oggi un polo di attrazione per l’arte, la cultura e lo sport, con edifici iconici come il Maxxi di Zaha Hadid e l’Auditorium progettato da Renzo Piano, Piazza Perin del Vaga mantiene il ritmo tranquillo della vita di quartiere. Qui, i negozi di vicinato convivono con le forme moderne dell’architettura, creando un equilibrio unico tra la vecchia e la nuova Roma.
In futuro, l’area ospiterà anche il Museo della Scienza, ma il vecchio leccio continuerà a sorvegliare silenzioso questo angolo di città, invitando romani e visitatori a fermarsi, magari dopo una passeggiata tra le meraviglie del Flaminio, per godere di un momento di pace sotto le sue fronde secolari.
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