L’antica città di Gabii, un gioiello da riscoprire

Proponiamo questo bell'articolo di Roma Capitale, andando alla scoperta della romanità più nascosta. Al XII miglio della Prenestina antica si trova uno dei più significativi e importanti siti archeologici del territorio, le cui prime tracce risalgono al IX secolo a.C.: l’antica città di Gabii.
L’antica città di Gabii, un gioiello da riscoprire.
Proponiamo questo bell’articolo di Roma Capitale, andando alla scoperta della romanità più nascosta. Al XII miglio della Prenestina antica si trova uno dei più significativi e importanti siti archeologici del territorio, le cui prime tracce risalgono al IX secolo a.C.: l’antica città di Gabii.
L’abitato, che si snoda sul ciglio meridionale del cratere di Castiglione, ex lago vulcanico ora prosciugato, costituiva uno dei centri politici e culturali più rilevanti del Lazio, insieme a Tibur (Tivoli), Preneste (Palestrina) e altre città che controllavano la bassa valle dell’Aniene, del Sacco e del Liri.

(Foto Roma Capitale)
L’asse viario principale era rappresentato dall’antica via Prenestina (nella foto sopra), che attraversava Gabii nel senso est-ovest. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce i resti della cinta muraria di tufo in opus quadratum e di alcuni importanti edifici tra cui il foro, costituito da una piazza porticata su tre lati; il santuario dedicato a Giunone Gabina (nella foto sopra), della metà del II secolo a. C., caratterizzato da una struttura di ispirazione ellenistica e attribuito a Giunone grazie alle testimonianze di Virgilio; le terme pubbliche riportate alla luce per circa 250 mq e in alcune parti decorate con pavimenti a mosaico; la cosidetta Regia, un edificio tripartito databile alla prima metà del VI secolo a.C.
Nel sito archeologico, inoltre, è possibile ammirare la Chiesa di San Primitivo (nella foto sopra) che attualmente presenta una cripta, oggi in parte crollata, divisa in due piccole navate e un alzato di forma rettangolare irregolare, mentre il Santuario extraurbano orientale è posto immediatamente al di fuori della cinta muraria lungo un percorso viario che conduceva a Tivoli.
Dopo un fiorente periodo di sviluppo nell’età repubblicana, grazie soprattutto alla presenza di cave di tufo e pietra, iniziò il declino di Gabii che si trasformò progressivamente in una sorta di villaggio, fino a quando, nella metà dell’XI secolo, la cittadina venne definitivamente abbandonata e l’area adibita a uso agricolo. Tale destinazione è stata fondamentale ai fini della preservazione del sito archeologico che non ha subito interventi costruttivi o trasformazioni che avrebbero cancellato le tracce di un prezioso passato, oggetto da anni di ricerche da parte della Soprintendenza Speciale di Roma che finora ha tutelato e gestito l’area (attualmente chiusa al pubblico perché in fase di assegnazione a Musei e Parchi archeologici di Praeneste e Gabii).

(Foto Roma Capitale)
Le numerose campagne di scavo effettuate, e le collaborazioni con importanti enti di ricerca italiani e stranieri, hanno consentito sia di riportare alla luce reperti, strutture ed edifici dell’antica città sia di acquisire nuove e importanti informazioni sulla storia urbanistica di età romana.
Un patrimonio storico e archeologico, non molto conosciuto, situato al confine tra il Municipio VI e il Comune di Montecompatri, che Roma Capitale intende collaborare a rilanciare e valorizzare sfruttando le risorse del Pnrr. A riguardo, nel 2023, l’Assemblea Capitolina ha approvato una delibera con le linee di indirizzo per far diventare la città di Gabii un Parco Archeologico con l’obiettivo di renderlo una grande attrazione turistica al di fuori dai percorsi tradizionali. Fondamentale è la creazione di collegamenti con la rete della mobilità per rendere il sito più facilmente accessibile e quindi visitabile, con conseguenti ricadute positive per tutto il territorio circostante.

(Foto Roma Capitale)
Nel 2024 è stato firmato anche un accordo di collaborazione tra la Città metropolitana di Roma Capitale e la Soprintendenza speciale di Roma per il recupero e la valorizzazione ambientale dell’area con lo stanziamento di fondi per una serie di interventi di riqualificazione. Prevista l’implementazione di video sorveglianza e mezzi antintrusione, la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione lungo la strada principale e l’installazione di un ufficio informazioni e servizi igienici.
DA ROMOLO E REMO A TARQUINIO IL SUPERBO
Secondo la tradizione all’interno della cittadina Romolo e Remo furono educati e impararono a leggere e scrivere, mentre Tarquinio il Superbo (ultimo re di Roma che governò dal 534 al 509 a.C.) vi si rifugiò quando fu espulso dall’Urbe dopo una rivolta che mise fine alla monarchia.
LA MASCOTTE DEL VI MUNICIPIO
Nel 2022 il Municipio VI ha realizzato la mascotte “Gabino”, un ragazzo con la veste romana, i sandali e una corona d’alloro che in mano tiene un libro. Chiaro il richiamo alla Città di Gabii e l’obiettivo di promuovere e valorizzare, soprattutto tra i giovani, uno dei gioielli del territorio.

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