A Roma c’è il “Ponte de fero”, conoscete la sua storia?

Conoscete la storia del Ponte di Ferro? Fa parte di Roma da 160 anni ma il suo travagliato percorso storico è ancora poco conosciuto.
A Roma c’è il “Ponte de fero”, conoscete la sua storia?
Conoscete la storia del Ponte di Ferro? Fa parte di Roma da 160 anni ma il suo travagliato percorso storico è ancora poco conosciuto.
È piuttosto lunga e intricata la storia di questo ponte, realizzato nella seconda metà dell’Ottocento e costruito in Inghilterra da una società belga. Originariamente il Ponte di ferro o “Ponte dell’industria” collegava i quartieri Ostiense e Marconi, ma era stato portato a Roma dal Regno Unito per mettere in collegamento la ferrovia di Civitavecchia con la stazione Termini.
La struttura originaria collegava via del Porto Fluviale a via Antonio Pacinotti, ed era fatta da arcate in ferro e appoggiate su piloni realizzati con calcestruzzo. Da qui, il nome “Ponte di ferro” che, con la cadenza romana, diventa “ponte de fero”. La prima prova di carico fu fatta nell’estate del 1863, con il passaggio di due treni in contemporanea. Era un evento pionieristico e la buona riuscita dell’esperimento permise alle istituzioni di far transitare il primo treno della linea Civitavecchia-Roma già nell’autunno di quell’anno. Il progetto era tanto innovativo e futuristico che all’evento partecipò persino Papa Pio IX. Appena cinquanta anni dopo, nel 1911, la funzione del Ponte di Ferro fu rimpiazzata da una nuova struttura, il Ponte San Paolo, costruito poco più a sud.
Ma la vicenda più storica del Ponte di Ferro avvenne nel 1944, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale. Il ponte fu, infatti, teatro di un atroce crimine di guerra. Il 7 aprile di quell’anno su quel ponte furono uccise dieci donne, colpevoli di aver rubato del pane, quindi barbaramente assassinate dall’esercito nazista. La vicenda ha dei tratti davvero angoscianti e getta un’ombra terribile sulla storia di questa costruzione. In quelle settimane le rivolte si susseguivano con molta frequenza perché il popolo italiano era stremato dalla guerra e i generi alimentari scarseggiavano ormai da tempo; non è difficile immaginare quali crimini furono compiuti sul ponte, da omicidi a vere e proprie fucilazioni. Accanto ai corpi ormai senza vita delle donne fu posto dai nazisti un grande cartello che definiva quella strage “necessaria” e “di esempio”. Una vera atrocità.
Alla fine della guerra e con la caduta del fascismo nonché del nazismo, per commemorare l’ingiusta morte di quelle donne è stato edificato un monumento con una targa in ricordo delle dieci donne uccise dai nazifascisti. Ogni anno, il 7 aprile, viene deposta una corona per non dimenticare delle atrocità e dei tempi bui che furono.
Ma la storia del Ponte di Ferro non s’interrompe qui. Nella seconda metà del Novecento, visto che la funzione di collegamento dei treni non era più attiva da diversi decenni, il ponte è stato oggetto di diverse e importanti trasformazioni. Oggi è soprattutto adibito al transito di auto e pedoni. Con i suoi 121 metri e una larghezza di 7 metri, è un’ottima struttura per passare sul fiume. In molti penseranno che un ponte interamente di ferro, all’interno di un contesto così marmoreo, raffinato ed elegante come la città di Roma, potrebbe stonare e risultare un po’ troppo “grezzo” ma in realtà, proprio per essere una voce totalmente fuori dal coro, questo ponte regala alla città eterna un’impronta industriale di tempi passati e s’incastra perfettamente nel paesaggio creando uno skyline di sublime bellezza. È la particolarità di Roma, comunque la si gira e la si guarda, non perde mai la propria eccentricità e il proprio charme!
Nella serata del 2 ottobre 2021 delle fiamme molto alte hanno invaso la struttura, provocandone un crollo parziale. Un incendio di grosse dimensioni è divampato sul ponte, facendolo in parte crollare. La viabilità è stata immediatamente sospesa e ripristinata due mesi più tardi, perché il ponte aveva subito danni per fortuna riparabili e non era quindi pericoloso per il transito.

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