Roma Panoramica. La terrazza Borromini che sovverte la leggenda della rivalità col Bernini

Maestosità, potenza e meraviglia. Ci siamo recati in uno dei punti che sovrastano la capitale da piazza Navona. Nel cuore di Roma, con una vista mozzafiato su Piazza Navona, sorge la Terrazza Borromini. È qui che puoi godere di una prospettiva privilegiata della cupola della Chiesa di Sant’Agnese.
Roma Panoramica. La terrazza Borromini che sovverte la leggenda della rivalità col Bernini.
Maestosità, potenza e meraviglia. Ci siamo recati in uno dei punti che sovrastano la capitale da piazza Navona.
Nel cuore di Roma, con una vista mozzafiato su Piazza Navona, sorge la Terrazza Borromini.
È qui che puoi godere di una prospettiva privilegiata della cupola della Chiesa di Sant’Agnese.
La Terrazza si trova nel Palazzo Pamphilj, costruito nel XVII secolo per volere di una delle famiglie più influenti di Roma. La vista spettacolare abbraccia i tetti e le cupole della città e nell’ipotesi che la leggenda della rivalità tra Bernini e Borromini fosse vera, l’impressione è che le statue della Fontana dei Quattro Fiumi non potrebbero mai esprimere disprezzo per la chiesa, ma timore e reverenza nei confronti di una maestosità che si affaccia su Roma senza rivali, in grado di tener testa anche alla Basilica di San Pietro (dove lavorò in uno dei suoi cantieri imparando il mestiere di scalpellino).
Ovviamente la leggenda che le statue nella fontana (rappresentanti i principali fiumi Nilo, Gange, Danubio e Rio della Plata) inorridissero è infondata: Borromini intervenne nelle modifiche della chiesa tra il 1653 ed il 1657, mentre Bernini completò la fontana dei quattro fiumi molto prima, tra il 1648 ed il 1651.
Tuttavia la storia della violenta morte suicida del Borromini, che si getta sulla propria spada nel 1667 ci commuove, sapendo che solo dieci anni prima produsse tale magnificenza: la chiesa Sant’Agnese infatti, costituisce una delle gemme architettoniche della Capitale, sorta sul luogo del martirio della giovane cristiana omonima che, secondo la tradizione, fu esposta nuda alla pubblica umiliazione nello Stadio di Domiziano, dove oggi sorge appunto Piazza Navona. La facciata concava, caratteristica distintiva del Borromini, crea un effetto di movimento e dinamismo che invita i visitatori ad avvicinarsi. Se dalla piazza la cupola che sormonta la struttura, conferisce alla costruzione verticalità e leggerezza, dalla terrazza la vista restituisce la sensazione di somma maestosità e potenza.
Non tutti sanno che poco prima di morire, Borromini distrusse numerosi disegni e bozzetti che conservava geloso come fossero suoi figli, affranto per il mancato pieno riconoscimento della sua arte (consigliamo l’articolo di Vistanet dove parliamo della sua storia) e vorremmo dirgli, sulla sua tomba ubicata a Santa Maria Maggiore, che non avrebbe dovuto temere confronti e che il Bernini forse avesse paura del suo talento e successo.
Salire sulla terrazza situata all’interno del palazzo rinascimentale che fu sua dimora, permette di vivere l’esperienza di avere un incontro tra passato e presente che lascia un’impronta indelebile nei ricordi di chi ha la fortuna di scoprirla.

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