Tor Bella Monaca, striscioni anti-clan: “Via i pusher dal quartiere”

Il quartiere di Tor Bella Monaca si ribella contro il degrado e la criminalità organizzata. La criminalità a Tor Bella Monaca si intensifica con l'arrivo di pusher nordafricani, reclutati dai clan con connessioni alla Camorra del Basso Lazio e delle campagne napoletane.
Tor Bella Monaca, striscioni anti-clan: “Via i pusher dal quartiere”.
Il quartiere di Tor Bella Monaca si ribella contro il degrado e la criminalità organizzata.
La criminalità a Tor Bella Monaca si intensifica con l’arrivo di pusher nordafricani, reclutati dai clan con connessioni alla Camorra del Basso Lazio e delle campagne napoletane. Gli investigatori sospettano che questi lavoratori, un tempo impiegati nei campi agricoli della Camorra, siano ora impiegati per spacciare droga nella capitale, specialmente nelle torri popolari a Est di Roma.
Come riporta un articolo de Il Messaggero, per i residenti, questo significa una nuova ondata di degrado, paura e disperazione. Gli attivisti dell’associazione Torpiùbella hanno organizzato una protesta, guidata dalle donne del quartiere, per chiedere legalità e riscatto. “Intimidazioni, minacce e soprusi non ci fermeranno!”, “Case per famiglie, non per tossici”, sono alcuni degli slogan scritti sugli striscioni esposti all’ingresso delle quattro torri di via Santa Rita da Cascia e su via dell’Archeologia.
Il quartiere è stato scosso dalla recente perdita di due giovani: Andrea, un bambino di quasi 12 anni morto tragicamente, e Manila De Luca, 24 anni, investita da un’auto mentre era sul suo monopattino. Tiziana Ronzio, attivista premiata dal Presidente della Repubblica per il suo impegno civico, esprime il sentimento di impotenza dei residenti: “Che futuro possiamo dare ai nostri figli se non siamo più liberi nemmeno di farli uscire a giocare? I parchi, le piazze, le nostre strade sono in balìa degli spacciatori e di chi si atteggia a boss sfrecciando su auto potenti. Siamo stanchi di tanta arroganza”.
La situazione si è aggravata con l’aumento delle occupazioni abusive da parte dei “manovali” dei clan, giovani immigrati e coppie disperate che si insediano nei locali tecnici, nelle cantine e persino nelle cabine elettriche, creando giacigli di fortuna. “Specialmente noi donne abbiamo paura”, confessa Ronzio.
La geografia criminale di Tor Bella Monaca, una delle più grandi piazze di spaccio d’Europa, è dominata da tredici clan che gestiscono il mercato della droga. Gli ultimi fatti di cronaca hanno visto scontri tra bande rivali e regolamenti di conti, coinvolgendo soprattutto nordafricani. A febbraio, una retata dei carabinieri ha portato all’arresto di alcuni pusher nordafricani in conflitto con i clan locali.
“Tempo fa, due persone bussavano alle nostre porte, inseguiti dalla guardia di finanza, chiedendo di nascondere un cofanetto con del denaro”, racconta una residente. Nella chat degli inquilini, una donna descrive come alcuni dormano sulle impalcature dei cantieri. “Ho aperto la finestra e me li sono trovati davanti”.
I residenti stanno organizzando una cena in strada come segno di riscatto e, se non verranno presi provvedimenti seri, minacciano di organizzare un corteo. “Tor Bella Monaca è bellissima se la guardi dall’alto: cielo azzurro e verde a perdita d’occhio, niente smog, silenzio, un paradiso per i bambini. Ma in strada non ci possono mettere piede”, conclude Ronzio. “Tutti noi dobbiamo reagire, denunciare e riappropriarci dei nostri spazi”.

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