Al Liceo Newton di Roma, scoppia il caso: “Prof, bocciatemi, non voglio fare lo scientifico”

Al Liceo Newton di Roma, scoppia il caso: "Prof, bocciatemi, non voglio fare lo scientifico".
Al Liceo Newton di Roma, scoppia il caso: “Prof, bocciatemi, non voglio fare lo scientifico”.
La preside rivela: “Due studenti mi hanno chiesto di non essere promossi per dimostrare ai genitori di non essere adatti allo scientifico”.
“Solo così posso far capire ai miei genitori che non voglio fare lo scientifico”: questa è stata la richiesta estrema di uno studente ai suoi docenti prima degli scrutini di fine anno. Come riporta Il Messaggero, la vicenda si è svolta al Liceo Scientifico Isacco Newton di Roma, dove Marco (nome di fantasia) frequenta il primo anno. Il sogno di Marco, però, era quello di iscriversi a un istituto tecnico industriale. Dopo aver tentato inutilmente di dialogare con i genitori, ha deciso di adottare una forma di protesta silenziosa ma efficace: smettere di studiare per farsi bocciare, sperando che questo mandasse un messaggio chiaro alla famiglia.
“Ho notato le valutazioni negative del ragazzo e ho chiesto spiegazioni ai docenti”, racconta Cristina Costarelli, dirigente scolastica del Newton. “I professori mi hanno spiegato che si tratta di uno studente molto intelligente e dotato, che ha scelto deliberatamente di non studiare, chiedendo esplicitamente di essere bocciato. Secondo lui, questa era l’unica maniera per far capire ai genitori che lo scientifico non era la strada giusta per lui. I docenti hanno tentato di motivarlo, ma lui era fermamente deciso a portare avanti la sua protesta”.
Questo caso non è isolato al Newton, situato nel quartiere Esquilino. La preside ha infatti segnalato un’altra richiesta simile da parte di una studentessa del terzo anno, che desiderava frequentare un istituto alberghiero, un percorso completamente diverso dall’indirizzo scientifico. Dopo anni di tentativi per trovare motivazione, la ragazza ha scelto di abbandonare lo studio per cercare di farsi bocciare.
“Questi sono solo gli ultimi due episodi”, spiega Costarelli, “ma ci sono molti altri casi in cui gli studenti vengono spinti dai genitori a continuare a frequentare il liceo contro la loro volontà, o chiedono di essere trasferiti anche se passano l’anno. A volte assistiamo a discussioni tra genitori e figli davanti ai docenti. Sempre più spesso, le famiglie tendono a voler orientare le scelte dei figli. Questo è un fenomeno preoccupante perché sono studenti che, se avessero potuto scegliere percorsi più adatti, avrebbero potuto ottenere risultati scolastici molto migliori. Ma è difficile invertire questa tendenza senza un cambiamento nell’atteggiamento delle famiglie”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA